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Land of Mine - Sotto la sabbia / 20157.688 voti

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Gli orrori della guerra, dopo la guerra

di
VOTO:
8

“Dopo la guerra, oltre 2.000 prigionieri tedeschi furono costretti a rimuovere circa un milione e mezzo di mine dalle coste danesi. Circa la metà morirono o rimasero gravemente feriti. La maggior parte erano ancora ragazzi”.
Si conclude così Sotto la sabbia, con una stringa di storia sconosciuta posta prima dei titoli di coda.
Un frammento di vita bellica del Novecento portato sul grande schermo con maestria ed estrema eleganza, in un turbinio emozionale che viene a toccare ogni sentimento possibile: dalla rabbia alla commozione, dalla tristezza alla commiserazione. E poi c’è la tensione, una tensione costante, sapientemente supportata e suggerita da una macchina da presa perennemente ferma a inquadrare la lotta dei giovani protagonisti con le migliaia di mine nascoste nella sabbia.
Se ne vedono le mani maneggiare valvole e inneschi, e ci si aspetta il botto, tanto improvviso quanto inevitabile; e doloroso, e non solo per il personaggio. Una pellicola tristemente coinvolgente.
Sotto la sabbia racconta gli orrori della guerra dopo la guerra, scombinando un po’ le carte nel descrivere vinti e vincitori, buoni e cattivi.
Perché accettare il mondo in bianchi e neri, come se si stesse giocando una semplice partita a scacchi, non ha mai pagato.

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