Probabilmente, in questo caso, soffro di soggezione nei confronti di Truffaut, ma confesso che ho grosse difficoltà ad attribuire un voto a questa pellicola: la storia mi ha intrigata molto, le scelte tecniche altrettanto (tra l’altro, curiosissimi i due originali inserti-lente: il primo ritrae il titolare del bar in tre momenti cronologicamente diversi; il secondo è quello della madre di uno degli inseguitori che cade morta stecchita, quando il figlio giura il falso sulla sua vita), ma -forse complice la legnosità di Aznavour- non ho provato alcuna empatia nei confronti del protagonista e della sua vicenda.