Poetico, con una carica emozionale probabilmente non alla portata di tutti. Il sodalizio artistico tra regia e fotografia è tra i più riusciti, a partire dalla scelta del 4:3. L’incontro con il “ragazzo delle pizze” è la sequenza più straordinaria, fissa su un’immagine che non ha parole ma sguardi increduli. Fraser mastodontico sotto tutti i punti di vista. Il finale mi ha letteralmente devastata…