The Whale

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The Whale

Film tratto dall'omonimo dramma teatrale di Samuel D. Hunter. Charlie, solitario insegnante di lingua inglese afflitto da grave obesità, prova a stabilire un rapporto degno di tale nome con la figlia adolescente, Ellie.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: The Whale
Attori principali: Brendan Fraser, Sadie Sink, Ty Simpkins, Hong Chau, Samantha Morton, Sathya Sridharan, Jacey Sink, Allison Altman, Wilhelm Schalaudek, Lance Oppenheim

Regia: Darren Aronofsky
Sceneggiatura/Autore: Samuel D. Hunter
Colonna sonora: Rob Simonsen
Fotografia: Matthew Libatique
Costumi: Danny Glicker, Rachaell Dama
Produttore: Jeremy Dawson, Darren Aronofsky, Ari Handel, Tyson Bidner, Scott Franklin
Produzione: Usa
Genere: Drammatico
Durata: 117 minuti

Dove vedere in streaming The Whale

Dirgli capolavoro è esagerato! / 30 Novembre 2023 in The Whale

È un bel film, molto, è da ammettere, con un intenso Brendan Fraser su un tema molto delicato.
La forzatura nel voler accaparrarsi empatia si sente, e non aiutano la regia lenta e quella fotografia sbiadita, spenta, a voler dare maggiore asfissia, gia provata nel vedere il film in 4/3…(scelta azzardata)
Quindi l’empatia se la prende a forza, riuscendo nel farci sentire come il protagonista: impotenti, stretti e soli (quando va a letto e entra nella sua camera ho provato un forte senso di claustrofobia…).
Il film per certi versi (ma non per tutti) funziona, anche i trascorsi del protagonista spiegano un po’ la realtà, lasciandoci a riflettere sulle conseguenze dei traumi e perdite subite…
Vederlo a casa è stato faticoso ma al cinema non l’avrei retto, seduto immobile in poltrona… no no!
Per me è giusto sufficiente.
6/10

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Una sensibilità non alla portata di tutti / 1 Ottobre 2023 in The Whale

Poetico, con una carica emozionale probabilmente non alla portata di tutti. Il sodalizio artistico tra regia e fotografia è tra i più riusciti, a partire dalla scelta del 4:3. L’incontro con il “ragazzo delle pizze” è la sequenza più straordinaria, fissa su un’immagine che non ha parole ma sguardi increduli. Fraser mastodontico sotto tutti i punti di vista. Il finale mi ha letteralmente devastata…

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Il realismo mi è arrivato / 19 Maggio 2023 in The Whale

Eccezionale Brendan Fraser, semplicemente immenso(evvai di doppi sensi)
Il film mi è “arrivato”, l’ho trovato sentimentale ma piacevole, mielenso ma sincero, non artefatto o forzato. Ho capito il disagio che voleva trasmettermi, ecco.
La forzatura se vogliamo è nell’imbottire il film con critiche non troppo velate vs la religione o l’immancabile passaggio sull’omosessualità (guai mai che il professorone tradisse con una donna, troppo antico)

Brava anche Sadie Sink, non capisco perchè era sempre truccata da prostituta…ma brava.
Ho invece capito poco a cosa è servito il personaggio di Ty Simpskins, forse per inzuppare il tema “religione”.
Mi sono anche perso il significato della camera chiusa, non ho capito bene a cosa facesse riferimento : forse a quando il compagno era ancora vivo e dormivano li?

Però bel film, tante similitudini con The Wrestler, tra tormenti del protagonsta e rapporto (estremamente) conflittuale con la figlia.

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Annaspando tra dolori e ricordi / 18 Marzo 2023 in The Whale

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Per cercare di dire la mia sull’ultimo lavoro di Darren Aronofsky, utilizzerò il medesimo sistema che il protagonista del film, Charlie, professore universitario di corsi online, consiglia ai propri studenti quando questi sono chiamati a valutare un’opera.
Un sistema che predilige un certo tipo di narrazione autentica, che affonda le sue radici nelle primigenie emozioni, e che non fa uso di particolari sofismi, né di elaborate o astruse parole.
Parole semplici, naturali, che nel film vanno a levigare gli ispidi tratti di quella che si può definire ”un’anatomia del suicidio”.
Del resto, sin dai primi minuti, da quando la telecamera si sofferma, quasi in un atto voyeuristico e beffardo sull’imponente figura del protagonista, in un suo momento privato, che poi sfocia subito in quello che si può definire il leitmotiv visivo dell’opera, ossia l’ostentazione del dolore, si può evincere l’intento del regista di utilizzare le parole come testimoni dei più veri e reali sentimenti.
Quando Thomas, falso missionario della New Life Church, irrompe nella stanza principale, che è a conti fatti l’intero palcoscenico dell’opera, e comincia a leggere un tema ( che solo più avanti scopriremo essere scritto da Ellie, figlia di Charlie ) incentrato sull’analisi del capolavoro di Herman Melville, Moby Dick; le parole fungono da linea guida nel cercare di veicolare gli spettatori, scaraventati inizialmente in una sorta di Grande Fratello, verso il significato più profondo della pellicola.
Ellie, nel tema, offre il suo particolare punto di vista, asserendo ( o scrivendo ) che tutte le descrizioni fatte da Ismaele sui capodogli siano solo un tentativo di mascherare il dolore, quello che inevitabilmente dovrà affrontare più avanti nell’epilogo, e di quanto la figura del capitano Achab, nella sua monomaniaca ossessione, sia triste.
Forse sarà solo il frutto di una mia sovranalisi, ma ho visto in queste parole la volontà del regista di celare un dolore con un altro dolore, di natura diversa, più personale.
Di mascherare, paradossalmente, la sofferenza intima con quella fisica, strumentalizzandola e portandola alla sua fase culminante.
D’altro canto la figura stessa del protagonista, il suo ottimismo, che va in antitesi con il realismo crudo dell’ex moglie, e al nichilismo della sua giovane figlia, non è propriamente positiva, in quanto in essa si possono riscontrare, oltre a un cieco egoismo dettato dall’amore che ha portato poi ad abbandonare la sua famiglia ( soprattutto Ellie ), anche una certa pavidità nell’affrontare i problemi, lasciando che la gioia del cibo compensasse momentaneamente le sue pene.
Il finale è costruito per dare appunto a Charlie, non il modo di redimersi; Il suo tentativo di ripagare materialmente la figlia col denaro, anche a costo della propria vita, non vale un suo ipotetico sforzo di curarsi e tentare di ricucire un rapporto andato, piuttosto è solo l’opportunità di rialzarsi, anche se solo per un attimo, e di scusarsi, sublimandosi nella contemplazione di un ricordo.

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Emozionante / 5 Marzo 2023 in The Whale

Incredibile che sia io, incommensurabile cinico senza cuore, a tentare di risollevare le sorti di questo film, già stroncato da due recensioni da “4”.
Di un film io riesco solo a cogliere la storia, fregandomene di vezzi artistici o tecnicismi. Ciò detto, la storia è sì eccessiva e poco verosimile, ma è altrettanto umana.
In tanti, in sala, abbiamo empatizzato col protagonista, dispiacendoci dei suoi raptus, un po’ come se sapessimo già quale sarebbe stato l’epilogo.
Epilogo che, ovviamente, appare da subito telefonato e prevedibile ma che è la giusta chiusura della storia narrata.

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