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The vanishing - Il mistero del faro / 20185.528 voti

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Il mistero delle Isole Flannan

di
VOTO:
5

Il film The Vanishing – Il Mistero del Faro prende spunto da una vicenda che ha avuto luogo quasi 120 anni fa, al largo delle coste scozzesi.
Arcipelago delle Isole Flannan, dicembre 1900: tre guardiani del faro inaugurato solo un paio di anni prima scompaiono senza lasciare traccia. Da allora, nessuno è mai riuscito a capire esattamente cosa gli sia accaduto. Nel tentativo di dare una risposta a una sparizione apparentemente immotivata, sono state formulate le ipotesi più varie (il web è pieno di articoli in merito): da un’onda anomala che ha risucchiato nelle gelide acque del nord i tre uomini, fino a un drago marino che li ha divorati.

Il film diretto dal danese Kristoffer Nyholm, alla sua prima regia per il cinema dopo felici esperienze televisive come Taboo e The Killing, propone un’altra via. La sceneggiatura firmata dall’attore Joe Bone, al suo esordio nel ruolo di autore, e del collega Celyn Jones, leggermente più avvezzo alla stesura di script, allontana le teorie alla X-Files, per restare nell’alveo dell’umano (e del disumano).
Quindi, escluso il fattore fantastico, il film si concentra sulla psicologia dei personaggi in gioco: un lupo di mare tormentato (Peter Mullan), un uomo pratico e onesto (Gerard Butler), un giovane un po’ scapestrato e “capriccioso” (Connor Swindells).
Il lavoro di Nyholm è tecnicamente buono, asciutto, senza fronzoli e si fa forte della fotografia livida e terrosa del navigato Jørgen Johansson e della potenza visiva ed evocativa di location naturali incredibili che diventano automaticamente un nuovo personaggio. L’isolamento forzato e l’impossibilità di lasciare l’isola sono legati alla natura dei luoghi e gli uomini che occupano l’isola sembrano obbligati a obbedirle.

Purtroppo, il film ha il fiato un po’ mozzo e non deflagra mai definitivamente.
C’è violenza, rappresentata in maniera molto realistica, c’è l’alienazione psicologica che fa di questo film un thriller psicanalitico potenzialmente valido, ma The Vanishing sembra difettare di qualcosa che lo renda unico, forse di un personaggio (o di un’interpretazione) realmente carismatico/a, di un dettaglio affascinante capace di rendere l’interessante ipotesi narrativa scelta da Nyholm davvero indimenticabile.
In definitiva, un film abbastanza incolore.

Questa recensione ha 9 commenti

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