Film molto intenso e a tratti leggermente più esplicito di quanto mi aspettassi (sono molto contenta che non abbia subito censure) senza mai, però, perdere garbo e finezza o cadere nel caricaturale. Redmayne immenso ma la Vikander lo è forse anche di più. E poi c’è il paesaggio danese, quasi una metafora dello stato interiore dei protagonisti, con la sua malinconia intrinseca che sento molto mia… in sostanza non ho potuto non amarlo.