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L'evocazione - The Conjuring / 20136.8341 voti

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VOTO:
7

Demoni sì, ma con senso dell’umorismo. Con, ehm, spirito.
Vabbè.
Sìsì okok, scusa. Volentieri si segue l’installarsi della famiglia Perron nella classica casa ammmerigana, grossa e piena di stanze e un po’ isolata e con il pontile sul lago. Casa nuova vita nuova, Mr Perron ha 5 figlie (auguri :/) e una moglie un po’ bruttotta. Segue sarabanda di eventi paranormali, spiriti che fanno CLAP! e spariscono, tirano i piedi, fantasmi che parlano con la piccina, e in cantina, my gosh, cosa ci sarà in cantina? Quando finalmente tutta la famiglia si convince di avercela in quel posto (moriremo tutti!), si convincono a chiamare Ed e Lorraine. Ed e Lorraine Warren sono marito e moglie, true story, demonologi, i ghostbusters degli anni ‘70, e la loro storia scorre parallela, prima di incrociarsi, a quella dei Perron. Lei sensitiva è pure interpretata da Vera milFarmiga. Arrivano, predispongono le ecto-trappole, per raccogliere le prove. Erano pure gli unici demonologi laici riconosciuti dalla chiesa cattolica; “laici” nel loro senso di “non interno alla chiesa”, visto che lui era la persona con le tasche più zeppe di crocifissi di tutte. E infatti il coso, Casper, lo spettro, nel suo piccolo si incazza. Uh mamma mia il diavolo. Salta fuori che la casa è posseduta non da uno, ma da enne spiriti, tutti per un motivo o per l’altro incazzati neri, e che la serie delle disgrazie risale a quella più stronza, la strega Bathsheba che si era impiccata lì fuori adorando Satana, in pratica un incrocio fra Batman e il cibo per gatti. Bathsheba possiede Mrs Perron per farle uccidere un paio di figlie (tanto, una più, una meno), per cui i Warren devono mettersi di buzzo buono, perché avevan provato a chiedere alla chiesa un esorcista ma gli avevan chiesto di fare domanda in carta bollata, tre timbri, la firma del Papa e un bacio col rossetto di Valeria Marini. Ti esorcizzo io. Ah, ma finisce bene.
Ma che ca**o di fatica! Perché la storia è classica, l’esorcismo è classico, tutto è classico, in questo film girato dal regista cinciuè del primo Saw e di tot altre robe che non ho visto. Però è fatto molto bene. Per una buona metà, dei demoni non si avverte che la presenza fuori campo, opprimente ed estenuante, con impiego esasperato e ossessivo di suono, rumori, porte che sbattono. E ancora e ancora.
CLAP!
Sul clap mi son spaventato.
Nella seconda metà finalmente questi incubi prendono corpo, e sono cadaveri dalle espressioni tristi e clownesche per le loro morti terribili. Alla disperazione dei morti si contrappone tutto il love fondante i due nuclei famigliari, simili ma diversi, le cui dinamiche interne si alternano dapprincipio come momenti di pausa tra le varie scene demoniache, ma lentamente vi si fondono, fino a diventare parte integrante e risolutiva dell’intero ambaradan.
Diamine, è come guardare Pretty Woman, alla fine evviva l’ammmore.
NB: I Warren hanno davvero campato tutta la vita su queste robe. Dovevano essere dei bei furboni.

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