Film dallo svolgimento abbastanza convenzionale che cerca di sfruttare tutti gli espedienti del caso per generare tensione e spaventi (che però non arrivano). I protagonisti devono essere ben tonti per non cogliere tutti gli indizi che avrebbero dovuto portate allo svelamento del mistero. Certo, chi scrive ha il vantaggio di aver visto e letto qualche horror nella propria vita, cosa che i personaggi di questa pellicola sembra non abbiano mai fatto. Come colpo di scena finale siamo dalle parti del pur non eccelso “Il nascondiglio” (2007) di Pupi Avati, con in più l’aspetto (poco sviluppato in realtà) del transfert e della proiezione psicologica sul bambolotto.