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Il caso Spotlight / 20157.5482 voti

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Il coraggio del soggetto oggettivo

di
VOTO:
8

Ottimo film d’inchiesta con un grande cast, preciso nei tempi ma assolutamente mai pedante. La storia è ricostruita con un occhio all’11 settembre, fatto che taglia ovviamente come un laser il corso delle indagini senza però stravolgerle; trovo interessante come l’evento culmine del XXI secolo americano venga qui posto in secondo piano, senza appesantire la trama con prevedibili tributi d’obbligo ma che anzi si configuri quasi come un mero ostacolo all’emersione dello scandalo. Si avverte in Tom McCarthy (meritato Oscar alla sceneggiatura) una certa acredine nei confronti della chiesa cattolica, ma rimane sullo sfondo senza mai inficiare il suo ottimo lavoro, togliendosi solo il sasso dalla scarpa coi titoli di coda; la grandezza di questo film è stata quella di concentrare tutto sui retroscena tra la redazione, le interviste e il tribunale, tenendo al collare ogni impeto di partecipazione al dramma che avrebbe fatto collassare il film.
Se un regista è in grado di tenere la barra a dritta tra i marosi dell’ 11 settembre e lo scandalo dei preti pedofili, non posso che levare il cappello davanti a questa coraggiosa acrobazia del “soggetto oggettivo”.
Ultima parola sul cast, davvero azzeccato: il migliore secondo me è Mark Ruffalo, in un ruolo a lui totalmente congeniale; grande bis per il redivivo Michael Keaton dopo Birdman; ottimi Liev Schreiber (nonostante io continui a non apprezzare il suo Ray Donovan della serie Netflix) e Rachel McAdams.

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