Facilissimo perdersi in dibattiti teologici o sulla barba costantemente ben curata di Garfield, perchè è uno Scorsese tremendamente ispirato quello che lascia volutamente la porta aperta all’interpretazione per un ritratto sull’umana debolezza, giocoforza ambiguo e suggestivo, ma che purtroppo ha troppo “sound” e poco “silence”.