NientePopcorn

Ritratto di famiglia con tempesta / 20167.242 voti

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Tik Toku

di
VOTO:
7

Sta arrivando la 24esima tempesta, governo ladro. Da una nonna ci sono i figli, lei precisina e gnegne, lui sfigatozzo, Ryota, il quale ha vinto un premio letterario anni fa e ora vorrebbe ma non riesce scrivere il secondo; nel frattempo lavora per incastrare e ricattare amanti in un’agenzia di investigatori privati, è stato mollato dalla moglie che ora la da a uno zarro e il figlio lo vede once in a month. All’arrivo della famiglia, la tempesta si ricostruisce, o almeno ritrova un equilibrio plausibile. Con i dettagli e la nonna che cucina (che è la stessa della signora Toku, che non ho visto ma mi sembrava proprio un film da VDC, e l’ho sconsigliato a tutti), nel suo quartiere periferico di vecchi. La prima parte dipinge Ryota, che ha sostanzialmente quasi tutti i difetti, mente, beve, ruba i soldi alla mamma, vorrebbe un sacco di cose ma non può. Accanto gira un ragazzotto che lavora con lui, col testone enorme. Qui si vede il Giappone e quanto è alienante, le luci e i colori stupidi delle città. Nella seconda la riunione, più o meno casuale e risolutiva, non per segnare un nuovo inizio ma il riprendere di un filo di ricordi e condivisione. Siamo all’incrocio tra il lessico familiare di Ozu e i personaggi stralunati e hardboiled di Kitano e tutta la vague asiatica di investigatori loser di vent’anni fa. Ovviamente non si spara e tira pugni, Ryota è un vero finto investigatore, scrittore dentro ma forse non fuori, un po’ scemo in&out, ormai incastrato in una gelosia patologica verso l’ex moglie e incapace di costruire alcunché. La persona ideale con cui uscire a bere! Epperò si specchia nello sguardo del figlio, che in lui spera e ripetutamente viene deluso, e da quello parte la sua ri-costruzione – auspicabilmente – affiancato da una mamma un po’ svampita con l’età che è un personaggio splendido e delicato, che sogna e vive e cucina, e dalla ex moglie che dentro la tempesta segue il flow. Cinema d’interni, più nel senso dei sentimenti che in quello fisico, e di quanto soffici le emozioni patiscano a scontrarsi con il mondo che è duro.

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