NientePopcorn

Revolutionary Road / 20087.1555 voti

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di
VOTO:
5

Entro i primi 10 minuti si sono già: conosciuti, amati, ficcati, figliati, passati 7-8 anni. Bum, stai calmo. E già si insultano a morte. Lui mediomen impiegato in città, ricordi da King Vidor’s The Crowd, eserciti di cappelli e cravatte che pendolano ufficio-casa-viceversa. Lei casalinga senza speranza, il fatto che abbiano due figli si scopre dopo una mezz’ora, ma non devono rompere le palle. Perché il film è costruito intorno a loro-sololoro Leo e Kate, Cip e Ciopa (ciapa), per consentire di dimostrare al mondo che sono due attori completi e gnegne, anche quando non fanno blubblub in mare. L’opposto, dell’amore passionale e stupido del Titanic, qui è il disamore, di base resta l’essere stupidi. Lei sbraita, stride e schiamazza che nemmeno La guerra dei Roses, poi si alza il giorno dopo e riprova. A resettare, a ripartire, riformulare, la storia e la coppia, proponendo di partire per Parigi. Tutti gli dicono “Che cazz**a!”, e fanno bene, in effetti è una cazz**a. Ma no, loro vogliono andare. E vabbè, andate. Finché lui non si trova incastrato da una promozione e aumento di stipendio + gravidanza surprise. E vabbè, non andate, basta che vi decidiate. L’amore, riacceso dalla cazz**a, come candela si spegne soffiata, puff. Ripartono, Dicaprio fa l’offeso in riva al mare, e soldodicaciescamente se ne va a fare il bagno, mancava solo il salvagente con la paperella; Kate sofferenza in volto Winslet, per rendere la pariglia dei suoi sogni infranti, seduce uno facendogli il ballo del coniglio, litiga con Leo, il mattino lei si rialza col sorriso e gli prepara le uova. Ciao maritino. Ora chessò, speravo almeno che gli desse fuoco alla casa mentre lui era via, gli tagliuzzasse a striscioline tutto il guardaroba (questo mi han detto di una che l’ha fatto), no, non trova di meglio che abortire self-made e schiattare per le conseguenze. Brava, che stratega, sempre ottimi i tuoi piani, Nelson ti fa una pippa.
Nelle intenzioni e nella patina, è un affresco di piccola borghesia americana, negli anni ‘50 ma quandunque, con tutti i topos classici della villetta a schiera, il giardino, la famiglia, l’ufficio, la pressione sociale che vince e bla e poi anche bleh. E solo per quello vale, ma fotografia e regia e analisi della vita di coppia in decomposizione non salvano la storia dalla noianoianoia, due idioti in un mondo di idioti, che tra l’altro non si capisce in base a cosa si credono meno idioti, quando sono altrettanto idioti (ed è la tesi del film), o non lo sono ma comunque sono più noiosi. Due persone/personaggi mediocri non avrebbero rotto il ca**o così tanto, ecco. Oh, quanta sofferenza! Oh poveri! Oh wtf!
L’ordine è ristabilito, chiusura col vecchio che stacca l’audio per non sentire più il cicaleccio dell’insopportabile moglie che aveva trovato casa a Cip e Ciopa, la quale racchiude in sé tutta la piccolezza e meschinità di quellla vita, a voler dimostrare che il borghese è come il maiale, più diventa vecchio più diventa bestia. Statte zitta!
Il problema, in fondo, è che questa storia a un borghese rischia di piacere→ e non sostengo che lo siate se vi è piaciuto, questo lo state deducendo voi, foutez-moi la paix U_U

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