NientePopcorn

Profondo rosso / 19757.7458 voti

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Master of Horror

di
VOTO:
10

Ho visto pochi film di Dario Argento, rimedierò.
Mi hanno sempre interessato ma, per un motivo e per un altro, non mi è capitato spesso di vederli.
Dopo aver visto questo film, comunque, sono certo che vedrò altri suoi film il cartaio e jenifer-istinto assassino (che non capisco per quale celestiale anomalia è sparito su questo sito) mi sono piaciuti ma non raggiungono il livello di Profondo Rosso.
In teoria, se tutta la filmografia di Argento fosse gravida di pellicole che raggiungono il livello di Profondo Rosso, beh…vorrebbe dire che per me sarebbe il miglior regista in assoluto.
Detto questo, però, dubito che un artista possa raggiungere un livello così alto e rimanerci per tutta la carriera. Sarebbe un’utopia solo pensarlo.

Questo film è del 1975 ma vi assicuro che sembra moderno. Per certi versi esso è moderno.
Un po’ giallo, un po’ slasher, questo film ha tantissimi pregi e meriti:
riesce ad intrattenere per tutto il tempo, è ricco di suspence e dei cosiddetti colpi di scena. Certamente, capite, riassumere il lungometraggio in pochi termini non è propizio alla giusta valutazione di esso.
Una pellicola come questa, per essere valutata, abbisogna che gli venga dedicato del tempo e attenzione. Non posso riassumerlo in due righi e bocciarlo completamente, né mai mi sognerei di urlare al capolavoro scrivendo solo due righi.
Non ne ho la facoltà, né mai mi permetterei di chiederla. Pure, è strano, perché io vedo delle recensioni, su questo film e su altri, poco ampie e sicuramente non concrete nel significato. Nossignore, le recensioni brevi e non motivate possono essere fuorvianti per quelli che ancora non hanno visionato il film in questione.
Quest’opera è unica, più moderna di Shining (che è del 1980) (e non è un tagline del film…no, questa pellicola ha perfino il merito di non cercare il guadagno economico usando una trama commerciale, è un opera veramente pulita in tutti i sensi).
Nonostante la trama e alcuni aspetti siano tipici dei film gialli e noir, il film conserva il fascino e perfino l’identità dei film horror slasher.
Fondamentalmente, questo è un thriller, capace di entusiasmare come non mai…uno dei migliori mai fatti. Forse il migliore.
La storia è tutta incentrata su un pianista (interpretato da David Hemmings) che insieme a una giornalista (interpretata da Daria Nicolodi) si interessa ad una serie di assassinii non casuali.
Tutte le persone, o quasi tutte, che avranno a che fare con le indagini dei due protagonisti, saranno brutalmente assassinate.
Tutte le scene degli assassini le possiamo vedere ed ammirare in tutto il loro splendore (sono fatte in una maniera incredibile…).
In alcune parti compare il sangue ma non eccessivamente. Anche quello mi sembra un elemento tipico dei thriller. A volte vediamo il sangue solo per aumentare l’adrenalina e cercare di capire se il personaggio è morto o meno.
Tutte le uccisione nel film sono compiute a sangue freddo, l’assassino vero sarà mostrato alla fine del film (alla fine scopriamo chi è….anche se questa è una recensione contenente spoiler non vedo che senso abbia scrivere qui il nome dell’assassino…non è inerente).
Le inquadrature estasianti e i movimenti della cinepresa contribuiscono tanto a far stare lo spettatore sulle spine. Anche le ambientazioni sono favolose ma francamente non vi so dire lo stile (non mene intendo), dico solo che all’interno del film non stonano affatto e sono colorate, molto colorate di rosso.
Rosso è il colore della violenza, del sangue e della passione. Passione e violenza nei film sono la stessa cosa,come disse il grande Takashi Miike:

« Durante le riprese, la violenza significa amore e armonia. Durante le riprese dei miei film, nessuno si è ferito gravemente. La cosa curiosa è che più l’amore è grande, più aumenta la violenza. Ultimamente ho il dubbio che proprio dall’amore nasca la violenza. In altre parole, sono la stessa cosa. »

D’altronde noi stiamo parlando di un maestro dell’orrore, elementi come la violenza sono fondamentali e sono le ambientazioni e le inquadrature a farci veramente emozionare, è tutta immaginazione.
Una trama così era sprecata se si dava in mano a Michael Bay, ma noi stiamo parlando di Dario Argento che ha scritto anche una sceneggiatura perfetta per questo film.
Ci sono alcune parti che rimangono più impresse ma in ogni sequenza il lo spettacolo è assicurato. Questo film è veramente il top nel suo genere…nei suoi generi…perché in questo film prima siamo interessati, poi ci intrighiamo, poi proviamo paura, vediamo il sangue e magari mentre si provano queste cose viene pure da sorridere, perché non manca l’ironia nei dialoghi, probabilmente funziona soprattutto grazie agli attori e ai personaggi, sviluppati e interpretati in maniera eccezionale.
Come già detto, sono tante le tecniche di cui Dario Argento ha fatto uso in questo film e sono tutte superbe…da vero Master of horror.

P.S.
potrei mettervi tanti link di scene incredibili, ma talmente tante che ho optato per un altro video che ha del clamoroso.
Se siete svegli, noterete che nella scena del primo assassinio (quello della sensitiva) nello specchio c’è davvero il volto dell’assassino!
al minuto 1:18…una delle tante genialate del maestro.L’autore del video ha dimezzato la velocità…
http://www.youtube.com/watch?v=ca3UF2yoltA

Voi penserete: vabbè ma appare per una frazione di secondo e non si capisce bene…
ma il punto non è questo…il punto è che quel volto e lì e sapete cosa significa???
che uno su 100.000 se ne accorge che quella è la madre dell’amico.

Poi vi propongo anche questo video…perché questa scena è indimenticabile !
http://www.youtube.com/watch?v=uq9r9rJR2vo

Non riesco a togliermi dalla testa quel lamento.

Questa recensione ha 8 commenti

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