Ah, quei bei tempi quando si ricordava la guerra, si fumava senza soluzione di continuità e si facevano gare di dattilografia che nemmeno Over the top. Vieux temps! Rose è questa pischella bionda che un po’ all’incrocio tra il personaggio di Amelie ma-è-una-persecuzione Poulain e Audrey H. Vive in un piccolo villaggio con una piccola vita precompilata, siamo negli anni ‘50 spinti. Ma non la vuole, la piccola vita, è un prototipo di donna in rampa di lancio verso l’emancipazione (vabbè, la dattilografia il primo passo è :/) e se ne va in città e viene assunta come segretaria dall’unico assicuratore non malvagio che il cinema ricordi. Il quale è bravo bello e simpatico e solitario-sofferente e tutto, però è anche del tutto scemo. Perché, appurato quanto lei è imbranata e testarda, decide di prenderla sotto la sua ala e di allenarla per i campionati di dattilografia. Proprio se la mette in casa, a ricopiare tutto il meglio della letteratura francese. Ha del talento, la ragazza. Non per fotterla eh, proprio per allenarla (no tranquilli, poi si fotte pure, ah e la ama, felicità). Anche saltando su quanto assurda possa apparire oggi una competizione di dattilografia tra segretarie con le dita fumanti sulla macchina da scrivere, sembra che la vita dell’assicuratore, Louis, ruoti attorno a quello. TU DIVENTERAI CAMPIONESSA!!! è_é
Ma chill out!
Ah, la nobile arte della dattilografia! Vincere o morte, per la dattilografia. Ecco, digerito tutto ciò, che è tanto necessario alla trama quanto sconclusionato, maddai, ovviamente Rose diventerà cigno, vincerà tutti i campionati che ci sono da vincere, e dopo i contrasti si ameranno tanto<– ok l’originalità non è la carta del film.
A me ha divertito quasi più che molto, non è affatto vero che le commedie romantiche sono un genere disgusting in sè, è che spesso le fanno proprio brutte :/ Invece qui l’ambientazione, il citazionismo autoreferenzial-sciovinista, le strizzate d’occhio,i modi e il vestire, tutto è molto francese, elle est si chuette et gentille, accentuato dalla colorazione bambolotto-pastellosa, dai vestitini a pois e le acconciature alte. L’attrice che interpreta Rose viene fuori dai film dei Dardenne, lui invece è tipo il figo francese dei tempi questi, e viene fuori dalla serie dei vari appartamenti, spagnoli, kazakhi eccetera (e scusa la differenza).
Se di Rocky ne han fatti centordici voglio un paio di sequel anche di questo!