Dopo aver visto lo Sherlock Holmes di Benedict Cumberbatch, quello di Robert Downey Jr e quello di Jonny Lee Miller non potevo non vedere quello di Ian McKellen. E’ diverso da tutti gli altri, più dolce, più rassegnato, e non sono sicura che mi piaccia: sembra una contraddizione del personaggio stesso e di quella che è stata la sua vita prima della vecchiaia. Ciò non toglie nulla alla bravura e alla delicatezza di Ian McKellen, ovviamente.
Bella la fotografia, forse un po’ scontata; grandiosa (e dolorosa) l’idea di non mostrare John Watson; finale insignificante.