Tra il genio e la sregolatezza, questo film decide di ritrarre prevalentemente la seconda. Il risultato è una monotona lungaggine che passa da una fuga dai creditori a una morte infantile, con poco spazio per altro, dando un’immagine decisamente squilibrata della vita di Mary e degli altri. Elle Fanning fa del suo meglio, il pallido Douglas Booth del suo peggio, mentre Tom Sturridge è un Byron grottesco e di rara sgradevolezza.