NientePopcorn

L'illusionista / 20108.1200 voti

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di
VOTO:
8

Di questo si capiva benissimo che fosse da andare a vedere, l’autore, un francese, era lo stesso di Appuntamento a Belleville, che giusto voi che guardate solo Shreck potete ignorare cosa sia U_U suvvia, mastichiamo anche qualcosa d’altro.
Okok, calo. Qui riprende una sceneggiatura mai realizzata di Jacques Tati, e non è che possa fare tutto io e spiegarvi anche chi è Tati. Tati è da sapere.
E infatti il personaggio, un prestigiatore al tramonto della carriera, è palesemente un Tati redivivo, dentro e fuori. Timido e gentile, strampalato e divertente, a disagio nel mondo che evolve. Notare che parlano talmente poco (i personaggi di Tati non parlavano quasi mai) che nemmeno l’hanno doppiato. É tutto un “grunf, uahuah”. Questo mago alla ricerca di contratti si trasferisce da Parigi verso Oltremanica. Prima in Scozia, dove trova in una locanda una ragazzetta che lo adotta, e prende a seguirlo. E poi nello specifico a Edinburgo. Qui commozione mia, perché la città è riprodotta fedelmente ed è splendida e se non fossi andato in Australia io sarei troppo andato a Edinburgo, perché, a parte il tempo che è quel che è, è stupenda. I soldi non bastano, prova a fare altri mestieri. Che non gli riescono. Sullo sfondo altri artisti squattrinati, che le novità come il jukebox o le band per ragazzine stanno rendendo obsoleti. Un clown che si vuole suicidare, un ventriloquo che finisce per vendere la sua marionetta, la fine di un’era. Pioggia e tristezza. Alla fine il mago se ne va, torna in Francia, lasciando quella che era una ragazzetta ed ora è una ragazza felice e innamorata della vita (e del pitone! NO! Scusate XD! Noi denunciamo chi ruba!) e un cartello con scritto “la magia non esiste”.
Malinconia, nel cinema di Edinburgo scorre un film.. ma di Tati, ovviamente, mi pare Le vacanze di M. Hulot (o era Mon oncle? Boh).
La morale (o una delle morali) è che la magia non esisterà pure, ma serve comunque a qualcosa.

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