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Le iene / 19928.21105 voti

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The Essence of Cool!

di
VOTO:
10

E’ difficile parlare, recensire o discutere di un qualcosa che ti ha emozionato e colpito a tal punto da stordirti, entrarti dentro e prevalere sul tuo spirito. E’ difficile esporre l’ammirazione e l’incredibile senso di benessere che si prova solo dinnanzi a qualcosa che si percepisce sottopelle, drizzandoti tutti i più malenchi peli del tuo intero plotto. “Reservoir Dogs”, prima fatica del regista che ha aperto le mie porte della percezione come pochi altri hanno saputo fare (citerei Kubrick, Leone, Mario Bava e probabilmente Scorsese), è un film assolutamente strepitoso, esaltante, innovativo, pur non avendo inventato nulla se non dei dialoghi magistrali assolutamente fuori sceneggiatura, attraverso i quali i protagonisti parlano con un linguaggio colto ma stradaiolo e “volgare” e non sempre di ciò che il film tratta, tutt’altro, molto spesso finiscono per discutere di cose assolutamente futili, inutili e divertenti, vale a dire il linguaggio dello spettatore, dell’uomo comune. Non importa che la storia sia probabilmente già vista, non importano i clichè, i quali se esistono e sono diventati tali, ca**o, è perchè infondo infondo funzionano, quel che Mr Quentin vuol mettere in luce è un linguaggio diverso, una nuova percezione di quei clichè, una nuova percezione del già visto, una nuova percezione della realtà cinematografica. E lui si che sa farlo abilmente. L’inizio è già una rivoluzione, i titoli di testa, memorabili, rappresentano uno stile che verrà portato alla sua sublimazione nel tarantino seguente, il resto è pura gioia, un’orgia di sangue e commedia nera unici nel genere nel gangster movie. Un film che ha fatto storia, che si voglia o no, un’opera che verrà sempre ricordata, uno spettacolo puro. “Le iene”, Mr White, Mr Blonde, Mr Pink, Mr Orange, Mr Brown e Mr Blue, “The Boss” Joe Cabot e suo figlio Eddie “Il bello”, una rapina finita male, il luogo dell’incontro, un magazzino, una spia e il magico SuperSound degli anni 70 di K-Billy ci catapultano dove non avremmo mai immaginato. Mettetevi comodi, benvenuti nel cinema dell’uomo che lo storico del cinema, Peter Bogdanovich, ha definito: “Il regista più influente della sua generazione”, Mr Quentin Tarantino.

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