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La vita di Adele / 20137.1503 voti

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VOTO:
8

La vita di Adele diretto da Abdellatif Kechiche ispirato al romanzo grafico” Il blu è un colore caldo” di Julie Maro si è aggiudicato la Palma d’oro al Festival di Cannes di 2013. La pellicola mi ha molto impressionato, è molto interessante non solo per il tema che tratta ma per come viene affrontato dal regista. Il lungometraggio è costruito tutto su primi piani, viene data rilevanza soprattutto all’aspetto emozionale focalizzando il volto di Adele per tutta la durata del film. Mi ha colpito la cura del dettaglio da parte della regia, vengono infatti analizzati attraverso le sue gestualità (ad esempio il suo modo di toccarsi continuamente i capelli sempre in disordine o anche il modo di mangiare) tutte le sfaccettature del personaggio. L’attrice fa un ‘interpretazione magistrale che lascia incollati allo schermo, il film infatti scorre via veloce prendendoti dritta al cuore. La storia tra Adele e Emma presenta moltissime sfumature, la liceale protagonista del film è a prima vista attratta dal personaggio di Emma, si sente protetta da lei, il personaggio di Adele infatti è fragile, inciampa continuamente nella sua vita e nella relazione con Emma. La nota stonata del film sono le scene di sesso lesbo che destano scandalo, probabilmente il regista ha ritenuto necessario soffermarsi anche sull’intimità della coppia omosessuale e sfatare così un tabù ma poteva evitarne sicuramente alcune esageratamente lunghe. Il film è fatto molto bene, ben costruito a partire dall’analisi del personaggio fino alla società in cui vive,dal contesto scolastico prima e quello lavorativo poi. Adele è la regina del film, penso che mi porterò nel cuore questo personaggio perchè è reale, Adele non esiste solo nella pellicola ma vive nella nostra vita, nella nostra società.

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