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La foresta dei pugnali volanti / 20046.8281 voti

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Triste triangolo amoroso

di
VOTO:

La trama è avvincente, non elaboratissima ma comunque ti prende e alla fine ti stupisce.

Non avrei mai pensato che la ragazza potesse non essere la figlia del capo dei pugnali volanti, e soprattutto non cieca: si muoveva sicura, fin troppo, ma con lo sguardo perso, tipico di una persona non vedente, anche quando nessuno le era vicino, sicura di essere sola.

Ma… come non mi convince? Gli effetti speciali, i pugnali che, anche se ben maneggiati o quant’altro, volano come fossero boomerang, fanno il giro della foresta per tornare nella mano del lanciatore e…? Non riescono ad uccidere nessuno, colpiscono, affondano, vengono estratti, la persona colpita sputa sangue e muore apparentemente ma dopo qualche ora si risveglia -certo, traballa un pochino- e solo dopo qualche altro colpetto al petto decide di abbandonare il mondo dei vivi: non ho mai visto una cosa del genere -non che abbia mai assistito ad un omicidio o anche solo ad una pugnalata- ma in qualche raro film fatto male e quotato poco questo accade con facilità.

Il finale mi è piaciuto, almeno per come è stato ideato: avevo pensato alla morte di tutti e tre, come una sorta di quadretto perfetto, o meglio triangolo amoroso perfetto, un nodo molto stretto che non può essere snodato, e che quindi viene tranciato di netto portando alla morte dei due amanti e della bella giapponese. L’idea che avevo non è stata esattamente quella a cui poi ho assistito, ma il finale mi ha soddisfatta lo stesso.

Cosa non riesco a capire? L’amore può davvero arrivare a pugnalare la donna che si ama con tutto il sentimento che il cuore e la mente di un uomo possono sopportare? Oppure a tentare di violentarla?
Nessuno dei due la amava davvero, o almeno questo è quello che credo: uno crede di amarla per puro orgoglio, desiderio di possederla ed odio misto a terrore nel vederla cadere nelle braccia del nemico; l’altro crede di amarla perché è stata, probabilmente, la prima donna ad opporglisi, a non cedergli rifiutandolo, a resistergli e a dargli testa con abiti maschili, combattendo spesso meglio di un guerriero come lui.

Anche se non fosse morta, non sarebbe mai caduta tra le braccia di nessuno dei due, nonostante, letteralmente, l’abbia fatto con entrambi.

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