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La donna alla finestra / 20215.374 voti

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Eccellenze sprecate

di
VOTO:
3

Thriller banale e abborracciato, pieno di eccellenze sprecate (Gary Oldman, in primis, ma pure la magniloquente colonna sonora di Danny Elfman, correttamente vintage ma inutilmente enfatica), metacitazioni superflue (oltre, ovviamente, a Hitchcock, a che pro la cinefilia della protagonista? E il nome Jane Russell che cita la mitica star di Hollywood?) e tanta fuffa (la casa, che non entra mai attivamente nel racconto; l’agorafobia, davvero pessimamente sfruttata; la presenza dell’intruso-non intruso che genera nulla, a livello narrativo; ecc.).

Mi pare che La donna alla finestra sia il primo thriller “tradizionale” a cui si è dedicato il regista Joe Wright. Ecco, stando al risultato, non mi sembra pienamente nelle sue corde: qualche virtuosismo qui e là, ok, ma scarsa abilità nel creare il contesto adatto e concretizzare la giusta tensione.
Dei lavori dello sceneggiatore, Tracy Letts (che, nel film, compare nel ruolo dello psichiatra di Amy Adams), ho apprezzato molto gli eccessi di Killer Joe di Friedkin e decisamente poco i parossismi de I segreti di Osage County di John Wells (la sceneggiatura si basa su una sua opera teatrale, quindi, la “colpa” è proprio tutta sua). Questo film non ha i pregi dell’uno, né i difetti dell’altro: è pura vacuità e a poco vale l’impegno della Adams nell’interpretare un personaggio sì dolente, ma, a conti fatti, sempre distante.

Vi dirò: ci vuole pelo sullo stomaco a pretendere di far pagare il biglietto per vedere al cinema un film “difettoso” come questo (in un certo senso, quindi, meno male che, dopo una iniziale pianificazione di distribuzione nelle sale saltata a causa del COVID-19, il film è stato acquisito da Netflix per la sola distribuzione in streaming).

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