NientePopcorn

La corazzata Potemkin / 19258.2144 voti

an image

di
VOTO:
10

Su tutto resta indimenticabile la sequenza della repressione del popolo in rivolta operata dai cosacchi sulla Scalinata di Odessa. Potente, febbrilmente drammatica, satura di un pathos raramente eguagliato nella storia del cinema. Straordinaria la regia per la “taratura” dei tempi, per la dialettica degli spazi larghi e stretti, per le inquadrature della massa e dei volti, il cui accostamento suggerisce la fusione simbolica della Storia e della Coscienza, che trova il suo sbocco naturale nello sguardo dello spettatore. Ricercatissimo il montaggio che intesse nervosamente il quadro generale della folla che fugge caoticamente con le situazioni particolari di cui esso si compone (piedi che scorrono frenetici in un punto specifico della scala, un bambino che cade colpito da un protiettile e viene schiacciato dalla folla, persone che inciampano o cercano invano di nascondersi), raggiungendo il culmine della sua perfezione e della sua tensione emotiva nella celeberrima scena della carrozzina: una madre che viene colpita da un proiettile, l’inquadratura della carrozzina che – urtata – resta sospesa per alcuni attimi interminabili sul bordo della scalinata si alterna a quella del primo piano del volto sofferente della madre; poi la carrozzina scivola, quindi il dettaglio degli sguardi atterriti di alcuni osservatori, lacerati da istinti confliggenti: lanciarsi verso la carrozzina o fuggire dai cosacchi, in una situazione di sostanziale impotenza. L’immagine della madre riversa a terra, morta.

Exit mobile version