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Kill Bill Vol. 2 / 20047.91196 voti

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Superman è Superman…Clark Kent è il suo alter-ego

di
VOTO:
9

Bill è sempre stato un grande appassionato di fumetti. Verso la fine del film ci dice che Superman è il supereroe per eccellenza, perché lui è nato Superman ed è rimasto tale…è quella la sua vita…il suo scopo.
La differenza sostanziale che passa tra Superman e un qualunque supereroe è che egli sa ciò che deve fare e sa cio che è.
Non può nascondersi sotto un’altra faccia. Superman è Superman, Clark Kent è il suo alter-ego e ciò, comporta una cosa importante e cioè: il suo carattere, il suo abbigliamento e il suo modo di esistere è quello. Clark Kent non è altro che un costume che lui indossa.
Di fatto, Kent è debole ed è un vigliacco. Questo perché si nasconde dietro un volto che però non gli appartiene.
Batman o l’uomo ragno, ad esempio, non sono altri che le maschere di Bruce Wayne e Peter Parker che, per motivi che sappiamo, diventano supereroi. Ma non Superman.
Con questo semplice concetto, Bill vuole far capire alla sposa chi è veramente.
Ella ha deciso di cambiare il suo destino e la sua vita arrivando perfino a sposarsi, tuttavia, come Superman non può essere Clark Kent, così la sposa non può essere quella Beatrix Kiddo (suo vero nome) che tanto agogna…perché è membro della D.V.A.S. (la squadra di assassini capeggiata da Bill) e, pertanto, non può sfuggire al suo destino.
Ella abbandona la squadra dopo aver scoperto di essere incinta ma, secondo Bill, neanche un nascituro può far cambiare la sua vita.
Così, inevitabilmente, Beatrix finisce per essere trovata da Bill che per poco non la uccideva…da qui si capisce che la sposa un conto in sospeso con il suo passato ce l’ha e non può essere sanato facilmente.
Dopo una serie di peripezie (non in ordine cronologico vi ricordo), la sposa giunge in una grande casa, ivi, vi sono Bill e…sua figlia !!
Qui Beatrix Kiddo scopre che sua figlia è viva…l’hanno salvata…ed è in quella casa che, a mio parere, si susseguono le scene più belle.
Questa è la quinta pellicola di Quentin Tarantino che, in principio, pensava che stesse girando un solo film…però, alla fine, tutto il girato era di circa 5 ore e, per forza di cose, doveva tagliare qualcosa…fu così che gli venne l’idea, successivamente approvata, di dividere l’opera in due volumi. Ora, molti sostengono che questi due Kill Bill siano in realtà una sola opera da giudicare e valutare come unica. Io penso che sia un’opinione comprensibile e, a tratti, la condivido.
Di fatto, il mio voto ai due film è identico. Scrivo questo non per allargare il brodo ma per chiarire un punto…questo punto è: il fatto che io abbia dato lo stesso voto a entrambi può essere fuorviante..cioè, ci tengo a precisare che io considero Kill Bill un’unica opera però non li considero identici !
Se così fosse stato avrei pubblicato due recensioni identiche. Nossignore, ci sono delle differenze sostanziali tra i due film.
Il secondo, secondo me, è leggermente meno effervescente del primo.
C’è meno azione e, quando c’è, è più controllata. Le cose, come è giusto che sia, si svolgono in modo più lento e comunque, la priorità non viene data all’azione come invece forse era nel primo..o, così era lasciato intendere in alcune parti (in altre no…ed è per quelle parti un po’ incoerenti che forse non ho dato il 10 pieno al film).
Le arti marziali non restano più il punto forte su cui si basano le scene o meglio, troviamo un uso minore di esse nonostante costituiscano ancora un elemento di capitale importanza del film e ciò è testimoniato e sostenuto da dialoghi fantastici e ai limiti della perfezione…alcuni personaggi interagiscono tra di loro in modo perfetto, irrealistico forse, eppure, ci sembra reale e quasi ci immedesimiamo nei dialoghi che, per questo, rappresentano un punto forte del film e permette ad esso di sopperire a quelle poche mancanze che ha. Quindi, le arti marziali restano lo stesso importanti e questo grazie ai dialoghi e alle frasi (“è una spada di Hattori Hanzo”).
Un altro perno del film è la musica che non fa solo da contorno alle sequenze ma, reagisce insieme ai fotogrammi che si susseguono man mano. Alcune canzoni sono stupende e impeccabile è il modo in cui sono inserite.
Nell’intera opera tutti i personaggi sono interessanti, tuttavia, certi sono più rilevanti di altri.
Procediamo con ordine, la squadra di assassini: essa è formata da sei membri (uno di questi è Beatrix che successivamente abbandona la barca e gli altri cinque membri, quattro anni dopo, vanno a far parte del personalissimo elenco della sposa…la Death List Five) e cioè Bill (nome in codice: incantatore di serpenti), la sposa (Black Mamba), Elle Driver (Serpente Montano della California), Budd (Sidewinder), O-Ren Ishii (Mocassino acquatico) e Vernita Green (Testa di Rame).
Gli ultimi due vengono ammazzati nel primo film e, sebbene Vernita (interpretata da Vivica A. Fox) sia bellissima, trovo molto più interessante O-Ren (interpretata dalla bellissima e bravissima Lucy Liu) la cui storia è raccontata, sempre nel primo film, tramite una lunga sequenza che presenta lo stile dei manga (a cura di Production I.G.) essendo lei per metà giapponese e metà cinese (ma attenti a ricordarglielo…io ci penserei più volte).
Budd (interpretata dal mitico Michael Madsen), è il fratello di Bill. Trovo molto simili lui e Elle Driver (Daryl Hannah) perché sono entrambi opportunisti e sadici e, peraltro, psicopatici.
Alla fine Elle ucciderà Budd tramite un serpente, così pensa di andarsene con la spada di Hanzo che Budd aveva ricevuto in dono da Bill (nonostante gli abbia mentito dicendo di averla venduta). Alla fine Elle Driver non muore ma è ridotta malissimo, perde anche l’unico occhio che le era rimasto (uno glielo toglie Pai Mei e l’altro la sposa dopo aver saputo che Elle lo ha ucciso), tra l’altro, forse potrebbe esserci un sequel del film con protagonisti Elle e la figlia di Vernita che vorrebbe vendicarsi della morte della madre.
Secondo me sono quattro i personaggi davvero speciali.
Bill e Beatrix in primo luogo ma anche Pai Mei e Hattori Hanzo. Questi ultimi due, sono personaggi leggendari e divinizzati quasi dai dialoghi degli altri personaggi.
C’è qualcosa che li rende davvero speciali…hanno una grande forza spirituale…Pai Mei (interpretato da Gordon Liu) è un maestro mentre Hattori Hanzo (interpretato dal mitico Sonny Chiba) è uno che fa spade eccezionali..l’acciaio di Hattori Hanzo.
Sono resi ironici e un po’ più umani dal loro spirito eccentrico e dai loro improvvisi spasmi d’umore che sono piuttosto divertenti.
Comunque, restano personaggi incantevoli che stravolgono i canoni.
Le tecniche che Beatrix apprenderà da Pai Mei e la spada che Hanzo gli fornirà saranno di un’influenza devastante per la storia: provvidenziali per lei e fatali per Bill.
In realtà, la vendetta della sposa è ultrafavorita dal comportamento poco cinico di Bill.
Sì, all’inizio compare il suo spirito masochista e sì, spara davvero alla sposa.
Ma, anche a sua stessa detta, si pente e non ha il coraggio di ucciderla mentre era in coma: questa è una debolezza che poi sarà decisiva per il finale.
La verità la dice il pappone Esteban Vihaio (Michael Parks), Bill è innamorato di lei ed ha sempre avuto un debole per le bionde.
Bill ama Beatrix alla follia. Tutti questi dettagli celati dei personaggi sono inseriti in modo fine nella storia che sì, è semplice ma è sviluppata in modo strepitoso.
Kill Bill (soprattutto il secondo volume) è lineare dall’inizio alla fine. É un film spettacolare ed eccitante che, una volta con una punta di ironia, un’altra volta con scene lugubri, riesce ad essere un mix la cui mescolatura è perfetta e, il lavoro finale, è di altissima qualità.

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