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Interstellar / 20147.81004 voti

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VOTO:
5

Che cosa offre Interstellar? Che cosa aggiunge, a quali domande risponde? Come sorprende? In che modo suscita meraviglia? Fa un pò sorridere questa definizione di cinema americano in perfetto stile spielberghiano capace di generare lo stupore del bambino…come se ET e Capitan Uncino fossero un parametro di riferimento con cui si possa misurare una buona fetta di cinema. Come se i viaggi spaziali di Nolan potessero far restare a bocca aperta perchè il tuffo nel mistero di un buco nero costituirebbe la chiave di volta del nostro progresso.
Non basta chiamare un astrofisico per dare un senso ad una sceneggiatura e nemmeno immaginare un tunnel spazio temporale, non serve citare in continuazione Kubrick ed è banale giustificare l’amore cercando di misurarlo e quantificarlo come una qualunque variabile matematica.
Al di là delle importanti tesi messe in bocca di volta in volta ai vari personaggi, il film di Nolan si risolve in una serie di viaggi a caso tra galassie, di architetture inverosimili distorte per sostenere la solita storiella strappalacrime che non porta niente di nuovo.
Contraddizioni, abbuffate di teorie, esagerazioni, citazioni dotte, tutto fa brodo per giustificare i 160 e rotti milioni spesi per questa confezioncina ben venduta, girata come ottimi effetti speciali e meravigliose tecniche d’immagine, sostenuta da una buona recitazione dei protagonisti ma che, a conti fatti, non ha nulla di lontanamente paragonabile con il capolavoro di Kubrick.
E’ sicuramente più ricco, travolgente ed intenso, ma anche più misterioso reale e realistico il viaggio di Linklater attraverso le età ed i pensieri di un ragazzo qualunque, aperto ad un futuro inconoscibile che questo loop spazio-temporale strappalacrime di Nolan.
Memento e Inception sono lavori di un’altra galassia rispetto a questo e se Nolan vuole davvero sorprendere e lasciare un segno farebbe bene a tornare alle proprie origini.

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