E’ un Kitano diverso quello visibile in questo film. Più poetico e sentimentale, se vogliamo. Più riflessivo e meno violento, per certi versi. E non è un Kitano che delude per questo. Anzi, stupisce positivamente.
Il mare si erge a simbolo della vita legata alla condizione umana. Affascinante e colma di numerosi significati. Ma può essere anche un’entità ostile, dotata di una certa crudeltà.
Ad impreziosire questa particolare storia, vi sono poi le belle ed ispirate musiche di Joe Hisaishi (un nome che è abbastanza noto per gli amanti dello Studio Ghibli).