È difficile giudicare un film come questo in cui le cose che, durante tutta la visione, non ti sono piaciute vengono poi giustificate, ad un certo punto, dalla trama. È difficile giudicarli perché, nonostante siano film che, dopo alcune svolte, si rivelano essere stati “giusti” fin dall’inizio, ti lasciano comunque addosso la noia e il fastidio provati in precedenza. In questo caso, è un po’ noiosa l’impostazione teatrale che porta a spiegare le cose anziché farcele vedere.
Detto questo, Gassman mi ha stupito per la confezione che è riuscito a dare al film e, soprattutto, i duetti tra Massimiliano Gallo e Marina Confalone sono eccezionali. In generale, nonostante quelli che per me sono dei difetti, lascia un buon gusto.
Il testo, comunque, potrebbe essere tranquillamente un Eduardo minore. Impressione aumentata ancora di più dal fatto che Gallo adopera un po’ i tic del Maestro.