Sicuramente non andrò a vedere il remake hollywoodiano. Mi è bastato riempirmi gli occhi della grazia registica di Juan José Campanella e del magnifico duetto dei protagonisti, Ricardo Darìn e la bellissima Soledad Villamil. Una storia romantica e cupa, di una durezza squisitamente sudamericana; tra le tante cose belle una sequenza allo stadio – con ripresa aerea che finisce ravvicinata sugli spalti – che è un capolavoro.