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Il cattivo tenente / 19927.2125 voti

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É davvero così cattivo ?

di
VOTO:
9

Questo film del 1992 è una sorta di lettura attenta della vita che svolge il tenente (interpretato da Harvey Keitel) e della pedagogia del personaggio che è il protagonista assoluto del film.
In effetti il film non si stacca quasi mai dal tenente che è sempre al centro della scena, qui non prevale la storia del film ma quella del personaggio.
Mentre si visiona il film si rimane concentrati tutto il tempo sul tenente e su quello che fa.
La sua vita può sembrarci monotona e forse lo è ma, anche se si corre il rischio di far annoiare lo spettatore, per ultimare ciò che probabilmente Abel Ferrara si fosse prefissato di fare in questo film correre il rischio era d’obbligo.
Lo spettacolo vero e proprio in questo film è ogni volta che il tenente si droga o che arriva a gesti troppo spinti come nella scena con le due ragazze nella macchina…
questi momenti rappresentano sempre la spannung del film.
Ad un tratto il tentativo di Abel Ferrara può sembrare fallito invece scopriamo che qualcosa accade e paradossalmente succede proprio nel punto in cui noi (noi spettatori) non ci saremmo aspettati: nella psicologia del protagonista !
O meglio non cambia la sua psicologia ma il modo in cui noi pensavamo che era fatta in realtà si distorce…i parametri cambiano.
NON É SOLO UN MANIACO E SADICO BASTARDO COME PENSAVO !
è questa la frase che ci viene in mente quando scopriamo che il tenente è triste per tutte le vittime di violenza e si chiede perché Dio permette questo (nel film appare spesso Gesù sotto forma di allucinazione).
Crede dunque in Dio ma non si spiega perché permette certe cose, ebbene sì, il dubbio che affligge tutti i fedeli attanaglia anche lui.
Ma è davvero sufficiente per far sì che il protagonista arrivi a scommettere tutti i soldi inventando scuse assurde, si droghi e arrivi addirittura a masturbarsi in luogo pubblico ?
Probabilmente la risposta è sì.
Poi le sue passioni morbose lo avranno tormentato fino alla fine del film (non svelo niente sul finale).
Bisogna poi anche considerare che egli ha assistito IN PRIMA PERSONA a scene del delitto con corpi mutilati e donne stuprate e poi ammazzate efferatamente.
Ciò che ricorderò di questo film è sicuramente il personaggio (Harvey Keitel è straordinario) ma soprattutto la novità. Basti pensare che lo scopo del film era anche parlare di problemi importanti come la fede in Dio e la cattiveria di alcune persona anche tra i poliziotti…e se ha senso perdonare l’altro (lo sceneggiatore doveva essere Nicholas St. John ma rifiutò perché pensava che il film metteva in gioco interrogativi troppo grossi).
Per chi è interessato hanno fatto anche un remake nel 2009 ( tra l’altro è abbastanza diverso lo sviluppo della trama in questo remake).
Il film mi è piaciuto tantissimo e velo consiglio caldamente anche se “butterete un po’ la testa”.

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