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Dark Shadows / 20126.1754 voti

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Brividi d’amor

di
VOTO:
8

Dopo i sopravvalutati “La fabbrica di cioccolato” (2005), molto più pop e plastico rispetto al delicato originale del 1971 con Gene Wilder, “Alice in wonderland” (2010), non un brutto film se vogliamo ma pompato pesantemente dalla pubblicità, che faceva presagire un capolavoro che non è stato, e il sottovalutato musical “Sweeney Todd”(2007), Tim Burton torna a ciò che sa fare meglio: il gotico-fantastico. Dio ti ringrazio. Film ben costruito da una regia ottima, con un sapiente uso di inquadrature che fanno risaltare l’illuminazione dei visi, scolpiti con lo scalpello di inizio anni ’70 (ottimo anche il trucco), e colonna sonora del fido Denny Elfman con spruzzata di icone dell’epoca (Alice Cooper, Black Sabbath); scenografie ben fatte, sia in interni che in esterni, con un’ottima cura di ambienti e particolari. Johnny Depp non male come vampiro e bravo soprattutto a gigioneggiare in modo più contenuto rispetto ad altri suoi personaggi, ricordandosi che per le automobili è stato inventato il pedale del freno (così come Helena Bonham-Carter); Michelle Pfeiffer eterna (pardon, madame) e solenne, finalmente tornata in un ruolo a lei congeniale, dopo film come “2 Young 4 Me – Un fidanzato per mamma” (2007) e “Capodanno a New York” (2011); Eva Green (ex Bond girl, lanciata da “The Dreamers” di Bertolucci) molto brava come magnetica e sessuale villain, Chloe Moretz (“Kick Ass”, “Hugo Cabret”) se manterrà le aspettative diventerà una grande attrice: classe 1997, si è misurata in ruoli più diversi rispetto a sue colleghe di 30 anni più vecchie. Effetti speciali allo stesso tempo pop e casinari ma curati, non sono solo utilizzati forzatamente o per il semplice gusto di meravigliare, ma sono funzionali alla storia e alle relative situazioni.
Great job.

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