NientePopcorn

Cronache di poveri amanti / 19547.115 voti

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VOTO:
7

La lunga sequenza della “notte dell’Apocalisse” è agghiacciante: attraverso lo schermo, si percepiscono terrore puro e tensione primigenia. Non ho letto il romanzo di Pratolini da cui il film è tratto, però riconosco a Lizzani il gran merito di aver reso letteralmente palpitante il climax del racconto.
Per il resto, salvando anche l’interessante focus sull’idealismo “tradito”, il film mi è parso “solo” un (pur buono) polpettone sentimentale.

(attenzione: a seguire, SPOILER!)

Dettaglio (per me) non trascurabile: molti vissero felici e contenti, ma di Ugo (Mastroianni), arrestato dai fascisti, ad un tratto, non si sa più nulla. E’ facile intuire che sia morto (probabilmente, il giorno stesso dell’arresto), ma la voce narrante (quella del tipografo Mario) racconta solo le liete fini di tutti i personaggi. Fino al termine del film, ho atteso trepidante di conoscere con certezza le sorti dell’antifascista, ma invano.

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