Cronache di poveri amanti

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Cronache di poveri amanti

Firenze, anni Venti. Alla vigilia della definitiva ascesa del fascismo, in via del Corno si incrociano le vite e i destini di serve, ragionieri, ciabattini e commercianti.
Stefania ha scritto questa trama

Titolo Originale: Cronache di poveri amanti
Attori principali: Anna Maria Ferrero, Cosetta Greco, Antonella Lualdi, Marcello Mastroianni, Bruno Berellini, Irene Cefaro, Adolfo Consolini, Giuliano Montaldo, Gabriele Tinti, Eva Vanicek, Wanda Capodaglio, Domenico Maggio, Andrea Petricca, Garibaldo Lucii, Mario Piloni, Ada Colangeli, Giuseppe Angelini, Graziella De Roc, Rolando Sbrocchi, Aldo Collalti, Maria Mannelli, Francesca Uberti, Pasquale Martino, Fosco Cecchi, Paola Maggiorani, Mostra tutti

Regia: Carlo Lizzani
Sceneggiatura/Autore: Sergio Amidei, Carlo Lizzani, Massimo Mida, Giuseppe Dagnino
Colonna sonora: Mario Zafred
Fotografia: Gianni Di Venanzo
Costumi: Edith Bieber
Produzione: Italia
Genere: Drammatico, Commedia, Storia
Durata: 103 minuti

Dove vedere in streaming Cronache di poveri amanti

1 Gennaio 2014 in Cronache di poveri amanti

Quando la grande storia viene raccontata attraverso le piccole storie, in questo caso seguiamo i destini di diversi personaggi che abitano in una via popolare del centro storico di Firenze tutti coinvolti in qualche modo con le violenze fasciste che insanguinano la città. Tra i fanatici fascisti e gli intrepidi antifascisti la moltitudine che non segue la politica è poi costretta ad adeguarsi, chi per interesse ma molti purtroppo per necessità di quieto vivere.

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24 Settembre 2013 in Cronache di poveri amanti

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

La lunga sequenza della “notte dell’Apocalisse” è agghiacciante: attraverso lo schermo, si percepiscono terrore puro e tensione primigenia. Non ho letto il romanzo di Pratolini da cui il film è tratto, però riconosco a Lizzani il gran merito di aver reso letteralmente palpitante il climax del racconto.
Per il resto, salvando anche l’interessante focus sull’idealismo “tradito”, il film mi è parso “solo” un (pur buono) polpettone sentimentale.

(attenzione: a seguire, SPOILER!)

Dettaglio (per me) non trascurabile: molti vissero felici e contenti, ma di Ugo (Mastroianni), arrestato dai fascisti, ad un tratto, non si sa più nulla. E’ facile intuire che sia morto (probabilmente, il giorno stesso dell’arresto), ma la voce narrante (quella del tipografo Mario) racconta solo le liete fini di tutti i personaggi. Fino al termine del film, ho atteso trepidante di conoscere con certezza le sorti dell’antifascista, ma invano.

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