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Come mi vuoi / 19977.01 voti

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Solo ricordi

di
VOTO:
7

Ho visto “Come mi vuoi” quando usci, circa 20 anni fa. Non ricordo moltissimo le scene, i particolari, ma ho un ricordo molto forte delle emozioni che mi ha regalato e mi fa piacere segnalarlo. Oggi credo sia introvabile, a causa del clamore che suscitò e della critica piuttosto spietata, non venne mai distribuito in home video.
E’ il primo film del sottovalutato Carmine Amoroso, che dopo “Parenti serpenti” (soggetto e sceneggiatura) tenta il colpaccio anche con la regia. All’epoca il film fece molto parlare di se, e la critica puntò il dito anche contro Lo Verso, chiedendosi come avesse fatto ad accettare quella parte. Se oggi è difficile parlare di transgender, provate ad immaginare cosa poteva essere venti anni fa; credo che questo sia stato uno dei pochi film italiani ad affrontare questa tematica.
Nel cast, assieme a bravissimo Enrico Lo Verso (Domenico/Desideria), troviamo Vincent Cassel (Pasquale), Monica Bellucci (Nellina) e Vladimir Luxuria, alla sua prima apparizione cinematografica.
Il poliziotto Pasquale (Cassel), che vive in provincia ed è prossimo alla nozze con la bellissima Nellina (Monica Bellucci), durante la settimana è costretto a trasferirsi a Roma per lavoro. Durante una retata Pasquale riconosce tra le fermate un suo vecchio amico d’infanzia, Domenico (Lo Verso), che si prostituisce con il nome di Desideria. Da quel momento i due iniziano a frequentarsi, fino a diventare amanti. Desideria, decisa a cambiar sesso per amore, chiederà a Pasquale di seguirla in Francia per vivere assieme. Finale non scontato per un film italiano di quegli anni.
Ricordo la colonna sonora con alcuni brani di Paolo Conte, e i dialoghi in un improbabile accento dialettale. Oggi questo film quasi sicuramente non regalerebbe le stesse emozioni, comunque, mi piacerebbe rivederlo.
Il voto 7 (medio-alto) si basa solo sui ricordi.

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