Siamo giunti all’ultimo atto. La fine di questa prima era di cinecomic Marvel, iniziata nel 2008 con l’uscita nelle sale del primo capitolo dedicato ad Iron Man, ha raggiunto la perfezione più assoluta.
“Avengers: Endgame” è il nuovo blockbuster Marvel, il coronamento di un percorso supereroistico senza precedenti durato dieci anni. E’ la fase finale per i nostri Vendicatori così come li conosciamo, come abbiamo imparato ad amarli.
La storia riprende esattamente dove ci eravamo lasciati con la fine di “Avengers: Infinity War”. Ritroviamo i nostri Vendicatori originali, con qualche spalla in più rimasta in vita, che non si danno pace per non essere riusciti ad impedire al Titano Pazzo di “schioccare le dita”, causando la morte del 50 % della popolazione mondiale, compresi buona parte degli altri eroi. Con il ritorno però inaspettato di un eroe dato per morto, i nostri Vendicatori troveranno il modo per cercare di ottenere la propria rivincita e, soprattutto, la propria Vendetta.
Come è logico immaginare, il mood della pellicola per tutta la prima parte è decisamente cupo e teso. Troviamo i nostri paladini in fase di lutto, schiacciati dal rimpianto e dal senso di colpa per il loro fallimento. Nonostante ciò, cercano di continuare a vivere, di andare avanti. Ed è proprio grazie a questa incredibile forza di volontà che i nostri Vendicatori troveranno un modo per cercare di rimettere a posto le cose, dove tutto sembrava ormai perduto.
Come è logico ipotizzare, lo stato d’animo nella seconda parte cambia radicalmente, così come il piano action.
La battaglia finale è qualcosa di colossale, titanico, incredibile ed esaltante. E’ qualcosa che non si è mai visto prima, è un’esperienza cinematografica senza eguali.
Anche se la Fase Tre si chiuderà definitivamente con l’uscita del secondo capitolo dedicato al nostro Spider-Man di quartiere, “Avengers: Endgame” è l’epilogo magistrale di quanto costruito. Il MCU andrà avanti, ma non sarà più lo stesso. La fine è parte del viaggio.
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