Oliver Stone pone su pellicola il soggetto scritto originariamente dal genio sanguinario di Quentin Tarantino, ma successivamente stravolto dallo stesso regista.
Mickey e Mallory, una storia d’amore e follia omicida. In tre settimane, si l
asciano più di 50 cadaveri alle spalle. Una carneficina immotivata, o forse giustificata dai passati burrascosi e drammatici dei protagonisti (quello di Mallory viene mostrato come una specie di sit com dozzinale e grottesca.), e seguita passo passo dai media.
La visione è alquanto dinamica, veloce, onirica, da seguire con attenzione, perdendosi nelle magnifiche scene-fumetto dove Mickey viene mostrato come un bestione armato di occhialetti tondi alla John Lennon e fucile, un pò come se fosse un supereroe.
Indubbiamente il senso di Natural Born Killers risiede nella depravata strumentalizzazione della violenza e del perverso rapporto che ha con i mass media e il successivo impatto sulla gente (che finisce addirittura per voler emulare gli assassini). Una riflessione ancora viva ai giorni nostri.
“The media made them superstars”.