NientePopcorn

9 / 20097.3240 voti

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Piccoli Burton crescono

di
VOTO:
8

Curiosamente 9, uscì nelle sale americane il 09/09/09, mentre (come al solito) da noi arrivò solamente un anno dopo nel circuito home-video, senza passare per il grande schermo.

La cupa minuziosità del giovane e rampate Acker è stucchevole, tanto da aver affascinato e convinto il veterano Tim Burton a tirare fuori la grana per produrgli il lungometraggio, basato sull’omonimo corto candidato agli Oscar 2006 .
Gli scenari di devastazione sono un incanto di malinconia e distruzione.
In 9 non si vede nient’altro che decadenza e ferraglia, un’ambientazione post-apocalittica che sembra mandarci in un futuro lontano, ma che ricorda moltissimo l’industria bellica degli anni ‘40/50 riadattata in chiave steampunk.
Inoltre i suoni metallici e le tenebrose melodie di Danny Elfman contribuiscono ad incupire ancora di più la suspance e la tensione data dall’immagine.. una cosa da brividi!

Ma nonostante lo charme surreale delle immagini, la sceneggiatura dilunga troppo quegli 11 minuti originali del corto, non sapendo bene cosa dire, o si svolge troppo frettolosamente, tralasciando delle risposte che andavano assolutamente date.
Gli elementi misteriosi e ambigui, fascinosi nel corto, nel lungometraggio sembrano quasi involversi in difetti, creando lacune e vuoti.
Anche i personaggi mancano di qualcosa. Sono introdotti velocemente e sta allo spettatore coglierne le caratteristiche essenziali.
Il tentativo di attribuir loro un cuore, o parte di un’anima è decisamente fallito!

Al suo risveglio, #9 ci catapulterà con lui all’interno della storia, recuperando un tassello alla volta, ricostruendo man mano i pezzi di una verità un po’ confusa e che fa acqua.. per non parlare del finale TROPPO bonario e speranzoso.

Peccato, peccato davvero. Perché l’idea di fondo, seppur non particolarmente originale (la storiella della macchina che si ribella all’uomo è vecchia di cent’anni!), c’era.. e sarebbe stata pure una gran figata se l’avessero sviluppata decentemente!
Se magari il film fosse durato una manciata di minuti in più e fosse stato arricchito con quegli elementi fondamentali che invece mancano, probabilmente avrei urlato al capolavoro.
Ma purtroppo.. niente.
9 è un piacere per gli occhi, nulla più.

Acker ricorda indubbiamente lo stile di Burton, anche se molto più curato ed innovativo.
Speriamo solo che in futuro si affidi ad aiuto-sceneggiatori migliori!

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