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The Umbrella Academy / 20196.995 voti

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Somiglia a tutto ma non è uguale a niente

di
VOTO:
8

Prima stagione: I ALWATS WANTED TO BE A TENENBAUM

7 bambini talentuosi, un padre adottivo esigente e una crescita mancata. Lo scheletro dell’impianto narrativo è senza alcun dubbio i Tenenbaum, che era molto originale e solido. The Umbrella Academy ne copia a man bassa le stranezze e le eccentricità, ma anche il forte realismo psicologico, allontanandosi allo stesso tempo dall’estetica di Wes Anderson, variando molto sulla sovrastruttura dell’opera. Moltiplica i ragazzini, esagera i talenti rendendoli superpoteri, inserisce molta più violenza, surrealismo, robot e scimmie antropomorfe. Le influenze sono tante, in Vanya c’è l Ex-man Elliot Page, in parte Fenice Nera, in parte Elsa di Frozen (a proposito, Allison nel ruolo di Anna non mi è piaciuta per niente), Carrie White e molto altro, così come negli altri fratelli c’è una scrittura precisa e molto stratificata, che ruba a man basse da moltissime altre opere.
Gli errori non mancano, nemmeno le cadute di stile , ma tutto sommato un buon prodotto, l’unico personaggio non che non mi ha colpito è stata Allison, l’attrice l’ho trovata molto monoespressiva e totalmente priva di carisma, specialmente se accostata a Page. Luther è adorabile, mi è piaciuta la scelta di smontare l’icona del Macho senza demonizzarlo, è una variazione in un tema molto comune nelle serie tv (se si pensa a The Boys ad esempio). Diego è uno di quelli che funziona meglio assieme a Klaus (anche se le scene del Vietnam erano davvero ridicole, pareva la parodia di Forrest Gump in In e Out). Ho visto molto sacrificato Ben, purtroppo la sua messa in scena lo chiude in un cerchio con Klaus, indebolendo entrambi. Il migliore è senza dubbio Cinque, il ragazzino 58enne che si è fritto il cervello con 45 anni di solitudine, è la parte più originale dello show e genuina.
La parte del serial Killer – Eli Cash che ruba la storia delle origini a Sindrome degli Incredibili invece mi ha lasciata un po’ perplessa, secondo me hanno sbagliato ritmo narrativo e hanno chiuso il suo arco narrativo troppo presto.
E ancora il tema dell’Apocalisse che faceva molto Good Omens, i due Killer alla Pulp Fiction, le citazioni davvero non riesco a contarle tutte.
Somiglia a tutto, ma non è uguale a niente. Ho apprezzato in particolar modo il rapporto tra fratello e fratello, non era face da rendere unitario un gruppo di 7 personaggi e rendere chiaro il tipo di rapporto che ci fosse per ogni singola coppia, direi che è il punto di forza dello show.
VOTO 8.

Seconda stagione: FUTUREMAN

Ho riso in solitaria per buona parte della stagione perchè continuavo a pensare al demenziale Futureman dei Amazon Prime, e al fatto che ogni viaggio del tempo la situazioni peggiori notevolmente. Spero non facciano la fine di Terminator, in cui a un certo punto della saga le linee temporali avrebbero dovuto collassare. Gli espedienti narrativi funzionano, l’idea di sparpargliare i fratelli per gli anni 60 è buona, alcuni personaggi sono sacrificati (tra tutti Luther è abbastanza insignificante), ho riso come una pazza quando la famiglia si presenta in ritardo all’appuntamento, l’ho trovato molto realistico. I nuovi personaggi sono stati scritti bene e ho trovato un miglioramento per quello che riguarda le sottotrame inutili e le cadute di stile presenti nella prima stagione. Ahimè i personaggi talvolta li ho visti un po’ snaturati ( non avevo notato la stupidità di Diego nella Prima stagione ad esempio) mentre mi è piaciuta molto la Villain, davvero ben interpretata.
Avrei voluto vedere di più Elliot Page, il suo ruolo avrebbe dovuto acquistare maggior rilievo visto il suo grande carisma e la sua grande bravura, peccato, anche se mi è piaciuto il suo rapporto con Sissy e la gestione del suo trauma passato, talvolta nelle serie Tv si fa l’errore di dimenticare un trauma troppo facilmente, questo non c’è stato.
VOTO 8.

Consigliata a chiunque cerchi uno svago e un intrattenimento, non è molto impegnativa, anche se il livello di scrittura e messa in scena è alto, ormai Netflix mi sembra abbia raggiunto un livello qualitativo notevole in più o meno tutte le serie di punta.

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