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“Shtisel 3”: dove eravamo rimasti? Il recap per arrivare pronti alla nuova stagione

'Shtisel' è una famosa serie tv israeliana disponibile su Netflix che ha molti fan anche in Italia. Riassunto e novità, aspettando 'Shtisel 3'.

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“Shtisel 3” su Netflix: il ritorno della famosa serie tv israeliana

Dal 25 marzo, sul catalogo Netflix Italia, sarà disponibile la terza stagione di SHTISEL (2013-), composta da 9 nuovi episodi.
Quella che, per lungo tempo, è stata creduta l’ultima stagione di SHTISEL è andata in onda tra il 2015 e il 2016. Le prime due stagioni della famosa serie tv israeliana sono state distribuite su Netflix Italia a partire dal 2018. In breve tempo, grazie alle peculiarità legate a trama e ambientazione, SHTISEL ha conquistato uno zoccolo duro di fan anche nel nostro Paese. Nell’ultimo anno, il telefilm ha conquistato ulteriore pubblico, in seguito al successo internazionale della miniserie Netflix UNORTHODOX (2020), con l’attrice Shira Haas, che, in SHTISEL, interpreta la giovane Ruchama.
Ma, alla fine di SHTISEL 2, dove eravamo rimasti? Ormai, sono trascorsi circa 5 anni dai fatti raccontati negli ultimi episodi. Come il pubblico che li segue, anche i personaggi di SHTISEL saranno invecchiati e le loro vite avranno fatto qualche inevitabile capriola.
Facciamo un veloce riassunto. Ovviamente, nel recap a seguire, occhio agli spoiler.

“Shtisel 2”: il riassunto dell’ultimo episodio

Un’immagine promozionale di ‘Shtisel 3’ [Photo Credit: yes Oh/Netflix].

Durante l’ultimo episodio di SHTISEL 2, Ruchama è impaziente di sposarsi, anche se, nelle puntate precedenti, è emerso chiaramente che il fidanzato, Hanina Tonik (Yoav Rotman), è estremamente concentrato sullo studio della Torah. La ragazza vorrebbe che il padre di Hanina partecipasse alla cerimonia, ma l’uomo e il ragazzo non si parlano da anni. Lei prova, inutilmente, a fare da paciere e intermediario.
Akiva è pronto a inaugurare la sua prima mostra personale di pittura, a cui invita anche il padre. Ma Shulem si arrabbia con lui, perché, nel dipinto-chiave della mostra, è ritratta l’immagine di una donna che allatta un bambino. Convinto che si tratti della madre di Akiva, Shulem ritiene che la memoria della moglie sia stata offesa davanti a tutta la comunità. In realtà, Shulem è nervoso, perché è assalito dai sensi di colpa. Ha appena venduto a un misterioso acquirente francese il terreno del cimitero posto accanto alla tomba della madre e della moglie in cui lui aveva progettato di essere seppellito, una volta morto. Così, a suo modo, si sfoga sul figlio. Acquista il quadro incriminato per distruggerlo e impedire che altre persone possano vederlo.
Libbi è stufa delle liti tra il padre e lo zio Shulem che hanno condizionato il suo rapporto con Akiva. In un breve confronto, la ragazza rivela a Nukhem di voler trascorrere la propria vita con Akiva e che non le interessa se lui vorrà continuare a dipingere: lei lo ama così com’è. Lasciato il padre, Libbi si reca alla mostra di Akiva.

Cosa ci aspetta in “Shtisel 3”? Il trailer della nuova stagione

Nel primo trailer di SHTISEL 3, diffuso a settembre 2020, balzano agli occhi diverse novità.
Akiva, che indossa lo shtreimel, il tipico cappello da cerimonia usato anche nei matrimoni, parla con Libbi vestita da sposa, chiedendole di posare per un ritratto. Una voce femminile (sempre Libbi?) gli chiede: “Vuoi vivere o dipingere?”. E lui risponde: “C’è differenza?”. In un’altra breve scena del trailer, Akiva discute con Shulem, spingendo una carrozzina per neonati. Quindi, Akiva e Libbi si sono sposati e, molto probabilmente, sono diventati genitori. Ma, stando alle prime immagini della nuova stagione, la coppia ha problemi di denaro che potrebbero risolversi se Akiva si decidesse a vendere alcuni quadri.
Dal canto suo, Shulem, vedovo da circa 7 anni, è ancora alla ricerca di una moglie. Nel frattempo, oltre a discutere con Akiva, come suo solito, litiga con il fratello Nukhem e altri membri della comunità.
Nel trailer, si vede anche Yossele Weiss (Gal Fishel), il figlio ormai diciannovenne di Giti e Lipa. Il ragazzo è in età da matrimonio e, come da tradizione, deve iniziare a incontrare delle ragazze, tra cui scegliere la possibile fidanzata. Ma Yossele sembra più bendisposto a studiare la Torah, che a mettere su famiglia. Prima di un incontro, Lipa dice al figlio: “Meno ragazze incontri, meno dovrai confrontarle e più sarai felice nella vita”. Durante un appuntamento preliminare organizzato dalla sensale Menukha (Hana Laslo), Yossele conosce Shira (Reef Neeman). Contro ogni previsione, tra i due sembra nascere subito un’intesa.
E Ruchama? La tormentata figlia di Giti sembra alle prese con una vita coniugale che le dà qualche preoccupazione.

Il segreto del successo di “Shtisel”: uno sguardo realistico su un mondo unico

Benché si svolgano perlopiù in contesti famigliari e domestici, le vicende che coinvolgono i personaggi di SHTISEL sono solo apparentemente ordinarie. Ogni scelta e azione dei vari protagonisti è influenzata non solo dai dubbi e dalle incertezze comuni alla maggioranza delle persone.
La vita dei protagonisti di SHTISEL, infatti, è fortemente determinata dalle regole sociali di natura religiosa che vigono all’interno della comunità israelitica di appartenenza. Ciò non vale solo per quanto riguarda la stretta osservanza dei precetti (shabbat e altre festività, consumo di cibi e bevande, abbigliamento, uso della tecnologia, ecc.) con cui, nel giro di pochi episodi, il pubblico non ebraico inizia timidamente a prendere confidenza. Di SHTISEL, colpisce e appassiona il fatto che, puntualmente, ogni problema, anche il più piccolo e apparentemente insignificante, diventa un problema sempre più grande che, spesso, arriva a coinvolgere un certo numero di persone, radicalizzando il concetto di comunità circoscritta.
Uno dei pregi di SHTISEL risiede nelle sue intrinseche caratteristiche sociologiche e antropologiche e nella capacità di introdurre i gentili (cioè, i non ebrei) a usi e costumi sconosciuti ai più, senza trasformarli in semplici elementi di colore.
Durante l’ultima puntata di SHTISEL 2, il gallerista e curatore della mostra di Akiva, un israeliano laico, parla dell’ottimo lavoro del ragazzo. Le definizioni che usa per i quadri di Akiva si attagliano perfettamente con l’anima della serie tv SHTISEL e con il segreto del suo successo internazionale: “La vita ebrea ortodossa del XXI secolo è espressa in modo straordinario (…). Guarda al suo mondo unico con uno sguardo realistico. Non c’è idealizzazione. Non ha un punto di vista esotico, esterno. Mette la realtà sulla tela ed è viva e vibrante, dolorosa e commovente.

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