NientePopcorn

Whiplash / 20147.7620 voti

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Se non soffri non vale

di
VOTO:
7

Macciao, mi diceva lo schermo appena buio di un cinema dove non entravo da un po’. Perché non c’è niente al cinema, e meno male retrospettivavano il mio più clamoroso buco di 2 barra 3 anni fa?
Andrew suda, ehm, studia, batteria in una scuola per jazzisti di un’anonima NY, cinema e pizza. Viene fatto salire di livello da un prof, Fletcher, una lucertola bombata di steroidi e vestita con magliette nere attillate da bodyguard di localacci (no ma elegante eh. Classy), il quale riesce a fare battute sessite prima di aprir bocca 3 volte. Tra l’altro. Perché non ci sono musiciste jazz donne in questo film? Ma è davvero così? Bisogna infilare il pene in un buco nel muro che in realtà è una serratura che apre il portone del meraviglioso mondo del jazz, per essere musicisti jazz? Per entrare in un mondo di band e musicisti dove la pietà è bandita, tutti si vogliono fare le scarpe e vieni sostituito appena ti si incrina un’unghia e se sbagli sparati e se non sbagli sparati lo stesso che è utile. Vabbè, basta, il film è qui, un susseguirsi di sdrummate, Fletchy che insulta tutti e provoca e sobilla e mette contro la gente per farli andare oltre il limite, ripetendo a pappagallo che Charlie Parker non sarebbe diventato Bird se Jo Jones non avesse cercato di decapitarlo tirandogli i piatti in testa. Quindi tutto diventa una prova fisica, non è solo musica ma tempo e sudore e sangue, che Andrew spande e spalma sulla batteria, ripreso da vicinovicino che hai paura ti schizzi. Rinunciando a una che di smollarla sarebbe stata lieta, sfanculando parte della famiglia, perché lui preferisce crepare presto ma esser ricordato. Che picio. E poi di nuovo, ulteriore spasmo finale identico a tutti i twist precedenti, e non dirmi che un ca**o di incidente in macchina quando vai a 100 all’ora in città è un colpo di scena. Un panda rosa che entra nell’inquadratura con una capriola e urlando WHOOOOOOOPI GOLDBERG è un colpo di scena. Anche di scema, mi sa. Comunque l’incidente è quel che ti meriti, asino. Quel che è interessante è il jazz, che portacelo al cinema e alle insipienti masse se riesci (mi includo), e poi la commistione di tanti generi americani, molto anni ‘80 a dire il vero, piuttosto virtuosamente declinati al servizio del genere musicale. I film di Stallone, oltre il limite è Over the top, un palese istruttore Hartman di Full Metal Jacket. I concorsi, i giovani che lottano e vengono sconfitti e risorgono, la guerra fra titani protagonista/antagonista, ma alla fine i giovani vincono, perché loro hanno talento e forza di volontà, ohssì, e qui anche se non esplicitamente a suo modo ce la si fa.
Ce la siamo sudata.

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