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Si vive una volta sola / 20214.453 voti

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Commedia fiacca e priva di idee

di
VOTO:
1

Si vive una volta sola è un film fiacco, affatto ispirato, palesemente privo di idee.
Ammetto che, pur essendo una grande fan di Carlo Verdone e conosca bene la prima fase della sua carriera, non ho mai approfondito adeguatamente la sua filmografia, dal 1996 (Viaggi di nozze) in poi. Perciò, non ho chiaro se i suoi lavori cinematografici, da allora a oggi, abbiano subito una progressiva involuzione o se questo film sia un episodio improvviso, una caduta inaspettata. Cioè, non so quando e come Verdone sia arrivato a risultati palesemente infelici come questo.

Acquisita da Amazon, che la distribuisce in streaming come film Amazon Original, Si vive una volta sola è una commedia che sembra ammiccare (da lontano) ad Amici miei (con l’inserimento nel gruppo di goliardi di un personaggio femminile, interpretato da Anna Foglietta). Ma il film non funziona mai.

I personaggi sono inconsistenti, le situazioni esilissime, gli spunti comici assenti. Nel complesso, si risolve in una lunga serie di marchette ostentate, in primis quella per la Regione Puglia. Il film sembra limitarsi a illustrare i bei paesaggi del Salento, senza proporre niente, dal punto di vista drammaturgico.

In sostanza, quindi, temo che il problema del film sia tutto a livello di scrittura.
C’è perfino la scena di ispirazione boccaccesca col marito nascosto in camera da letto, che, oltre ad avere qualche evidente problema di montaggio, sembra la copia carbone di una certa sequenza del film I laureati di Pieraccioni (quindi, in questo caso specifico, mi sento di dare la colpa al co-sceneggiatore Giovanni Veronesi), con Verdone al posto di Rocco Papaleo (che, toh, è pure tra i protagonisti di questo film).

E, poi, non mi ha convinto il cast. Ricordo che, durante la lavorazione del film, sui social, Verdone era felicissimo dell’alchimia nata con i suoi compagni di set e, forse, è anche per questo che mi sono decisa a vedere il film: ero curiosa di vedere soprattutto l’interazione tra lui e Max Tortora. Dal mio punto di vista, però, gli equilibri (o gli squilibri) tra i personaggi non si percepiscono, né si coglie l’intesa nata nel gruppo di attori.
Poiché i personaggi sembrano solo delle persone stanche e nervose che si ritrovano poco piacevolmente insieme (a dispetto di una pretesa amicizia), almeno per me, è stato impossibile cogliere il divertimento a cui accennavano gli interessati sul web e nelle interviste promozionali in tv (inizialmente, l’uscita del film era prevista nella primavera del 2020, ma la chiusura dei cinema dovuta alla diffusione del coronavirus COVID-19 ne ha impedito la distribuzione in sala. Nel frattempo, però, era già partita la campagna di marketing, con ospitate degli attori in diversi programmi televisivi).
Infine, esclusa la presenza fisica della ragazza (ostentata in una maniera gratuita e, soprattutto, mai ironica, in un modo, cioè, che non mi sembrava di conoscere nel cinema di Verdone), ritengo inspiegabile il casting di Mariana Falace.

Peccato. Assegnargli questo voto così pesante mi spiace, ma, davvero, questo film mi ha intristita parecchio.

Questa recensione ha 5 commenti

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