Un dramma da camera girato con una luce calda che non ammorbidisce il pugno allo stomaco cui si va incontro.
Ognuno si chiederà che cosa acuisce il carattere claustrofobico della
vicenda: la guerra civile, i sciacalli, la pretesa di condurre una vita dignitosa sotto le bombe, i fragili legami di solidarietà.
Spesso lo sguardo si sofferma sulla libreria di casa presa come un simbolo di una cultura impotente a fermare l’orrore della guerra.