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Forrest Gump / 19948.31624 voti

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La cinica distruzione del Sogno Americano! Film fantastico, con una delle più belle colonne sonore della storia del cinema!

di
VOTO:
9

Ok, Forrest Gump è un film che hanno visto praticamente tutti, anche perché fino a qualche anno fa lo trasmettevano spesso in TV, prima che le serie di Rai 2 e i telefilm americani prendessero il sopravvento… Quindi eviterò di ripetere la trama e mi limiterò a discutere alcuni temi importanti che ho trovato nel film, del perché questo mi piaccia (o meno) e andrebbe, secondo me, annoverato tra i capolavori del cinema.
Saltiamo quindi la trama. Ci sarebbe da spendere qualche parola sul regista, Robert Zemeckis, democratico americano, e sul periodo storico in cui il film è uscito, il 1994, ossia dopo circa 25 anni di presidenti Repubblicani (con la sola parentesi di Jimmy Carter tra ’77 e ’81), da Nixon ’69 fino a Bush Senior nel ’93. In questi anni, per motivi ideologici di contrapposizione all’idealismo sovietico, si è visto esaltare in ogni modo ed in ogni forma l’imperialismo americano, attraverso l’edonismo verso la propria cultura capitalista e la celebrazione del Sogno Americano. Arriva il 1994 e sale in carica il primo presidente Democratico dopo un quarto di secolo (parentesi Carter a parte), Bill “preferisco-le-more” Clinton! Finalmente anche Hollywood respira un po’ di libertà e dà un taglio ai filmoni con gli americani machi e i russi cattivi (Commando, Cobra, Rocky IV, Rambo II…) che hanno dominato gli anni ’80 di Regan! E’ qui che si inserisce il film di Zemeckis, tratto dall’omonimo libro dell’86 di Winstom Groom, che, guarda caso, sotto la presidenza ultra-americanista di Regan non aveva raccolto alcun successo.

Il film, come dicevo nel titolo, ripercorre attraverso le avventure del protagonista quarant’anni di storia americana, e, attraverso la magnifica colonna sonora, la storia del Rock americano. Nel farlo scardina una ad una tutte le figure di riferimento della cultura americana, distruggendo quindi tutti i miti ed il tanto celebrato Sogno Americano ad essa legato. Lo so, è spiacevole..! Non sono un jihadista antiamericano, però piuttosto che le menzogne e le figurine belline di un mondo finto e ipocrita preferisco un film come questo che facci aprire gli occhi e capire la vuotezza di ciò che sta dietro ai vari ideai e all’inconsistenza del Sogno Americano.
Cerco di elencare in ordine di trama tutti i miti e le figure di riferimento americane che nel film vengono sistematicamente distrutte:
1) Il Ku Klux Klan e l’odio razziale, che nel sud degli Stati Uniti è tutt’altro che passato! Il protagonista del film vive in Alabama e, come lui stesso racconta orgoglioso, viene chiamato dalla madre Forrest, in onore del generale della Guerra di Secessione Nathan Bedford Forrest, fondatore del Ku Klux Klan, per ricordare che “alle volte facciamo tutti delle cose che non hanno molto senso”. Abominevole! Fa quasi ridere da quanto è surreale! Sarebbe come in Israele chiamare il proprio figlio Adolf Hitler! E invece lo spettatore, anche quello americano di colore, ride e non si cura del nome del protagonista! Non capisco se i tempi sono talmente cambiati da riderci su, ma i fatti di cronaca lo smentiscono ampiamente, oppure la cultura dell’indifferenza ha portato ad ignorare il problema apertissimo del razzismo… Mah!
2) La famiglia tradizionale, il matrimonio e la figura paterna. “Il signor Gump al momento è in vacanza”… Cosa impensabile negli anni ’70 e ’80 usare come modello un padre di famiglia che abbandona moglie e figlio! E una donna che da sola deve pensare all’educazione del proprio figlio e per campare affitta ad estranei le stanze della propria casa! Già, la casa, uno dei beni più preziosi dentro a cui si fonda la “famiglia americana”.
3) La scuola, l’educazione ed il preside. La tanto acclamata scuola americana viene raffigurata come un posto discriminatorio, dove già a dieci anni vengono proibite ai bambini certe opportunità a causa del fatto che sono solo un po’ più in ritardo rispetto agli altri, per soli 5 punti sul loro Q.I.!! Questa è la triste realtà dell’istruzione americana! Anche nella realtà già a 5 anni fanno dei test per vedere per quali università possono essere più portati! Assurdo! Ma comunque c’è rimedio a tutto! “C’è un signor Gump, signora Gump?” disse il preside alla mamma di Forrest…. “Caspita, tua madre deve essere proprio disposta a tutto per la tua istruzione”, disse dopo che la mamma si era concessa a lui sessualmente. Che schifo di uomo è questo preside di una scuola americana!
2bis) La famiglia parte 2. L’amica di Forrest, Jenny, che si nasconde in un campo di grano per fuggire dal padre (anche lui solo) che usa violenze sessuali su lei e sulle sue sorelle… Abominevole! Incredibile come in un film letto da molti come “buonista” venga inserito il tema della pedofilia e la violenza sui propri figli!
3bis) La scuola ed il bullismo. Ok, questa cosa sembra ormai accettata in tutti i film e le serie americane che i ragazzi per bene, figli di famiglie per bene, siano dei bulli e picchino in branco i disabili. Anche questo, problema apertissimo, sia in Italia che in America! Si ricordino a tal proposito tutti i suicidi di adolescenti non accettati ed integrati perché omosessuali avvenuti da noi negli ultimi anni!
4) Lo sport ed il coach di football. Insieme al preside, il coach americano è come il “secondo padre”. Anche lui invece è uno sfruttatore senza scrupoli, interessato al bene della squadra piuttosto che all’educazione del ragazzo, che mette l’idiota Gump nella squadra perché “di football non ne capisce assolutamente niente però corre come una lepre”. Figura esemplare!
5) L’Università Americana e l’istruzione. Forrest, che è ritardato e non capisce niente di football, viene ammesso all’Università dell’Alabama con una borsa di studio per meriti sportivi! Ottimo! Uno schiaffo a chi invece avrebbe veramente l’interesse per lo studio ma non le capacità sportive, economiche, o di risultati nei test sul Q.I. per accedervi. Ancora una volta Zemeckis getta fango sull’istruzione americana e prende in giro lo spettatore che ci ride e che pensa che “se hanno preso l’idiota Forrest, anche io posso farcela!”. No! Purtroppo è il contrario! Forrest l’idiota è l’unico che ce la fa, e tutte le figure americane positive (le poche!) che gli stanno accanto finiscono morte ammazzate (Bubba), sole e malate (la mamma e l’amichetta Jenny) o amputate e ridotte a far la vita di barboni (il tenente Dan e gli altri commilitoni, “alcuni tra i giovani più brillanti d’America”). Questo è il Sogno Americano infranto!
6) L’esercito, l’orgoglio americano e la massima forma di nobilitazione dell’animo: difendere il proprio paese (andando ad invadere gli altri). Gump si arruola quasi per caso e si trova decisamente bene, tanto che viene scambiato per “un fottuto genio” col Q.I. di 160! Magari l’America avesse avuto interi eserciti di Forrest Gump! Altro che il tenente Dan, il soldato modello secondo gli standard abituali, i cui antenati sono “tutti morti in ogni singola guerra americana”.

Fin qui siamo solo a un terzo del film! Non me la sento di continuare con la sistematica distruzione delle figure chiave americane durante tutta la trama, ma la chiave di lettura rimane la stessa, e tutto ciò che in prima battuta fa divertire lo spettatore, in realtà nasconde amaro cinismo verso la cultura e i sogni americani (epico come per sconfiggere il Comunismo venga mandato Forrest in Cina a giocare a ping-pong! E che sia lui a scoprire lo scandalo Watergate! Trovate assolutamente geniali, quanto irreali!)!
Invece di continuare con Forrest, accenno giusto al parallelismo tra lo sviluppo nel film del personaggio di lui, l’idiota a cui la vita sorride alla grande, e Jenny, l’angelo incarnante tutti gli stereotipi americani di bellezza, a cui la vita va molto molto male ed il cui Sogno Americano si rivela un incubo. (oltre a lei, a tutte le figure che sembrano positive nel senso tradizionale nel film la vita si rivela molto difficile: la mamma, Bubba, il tenente Dan, fino alla redenzione dopo l’incontro con Dio).
Come dicevo, Jenny nasce in una famiglia speculare a quella di Forrest, dove la mamma è morta ed il papà deve da solo badare alla casa e alle figlie. Le cose però vanno male, la casa cade a pezzi ed il papà beve e violenta le bambine. Che amarezza, la famiglia…! Jenny è molto bella e intelligente ma, a differenza di Forrest, non è particolarmente brava nello sport, e quindi per pagarsi gli studi al college deve posare nuda per la rivista Playboy (altro bello schiaffo al mondo dell’istruzione e alle università americane!). Acquisisce una certa fama ma viene espulsa dal college. Anni dopo Forrest la rincontra in un night in cui suona la chitarra completamente nuda. Era il suo sogno fare la musicista ma agli avventori del night poco interessava… Altra amarezza per il Sogno infranto! Seguono varie parentesi politico-sociali di Jenny, prima da figlia dei fiori e poi nelle Pantere Nere, entrambe rivelatesi un fallimento per la protagonista, come di fatto si sono rivelati in realtà i due movimenti: la rivoluzione hippy non è avvenuta, le Pantere si sono divise e poi sciolte e le discriminazioni razziali verso gli afroamericani sono continuate. Nonostante ciò, Jenny continua una vita sregolata e dissoluta, tipica degli anni ’70 americani, abusando di svariate droghe. Arriva fino a meditare il suicidio lanciandosi da un balcone, l’angelo. Nel frattempo torna a trovare Forrest in Alabama, con cui fa sesso e rimane incinta, salvo poi scappare dopo che Forrest le ha chiesto di sposarla. La ritroviamo anni dopo con un figlio e malata (probabilmente di HIV, come spopolava negli anni ’80, ma su cui vigeva molta omertà da parte delle istituzioni). Forrest viene a sapere che è suo figlio e la prima cosa che le chiede è se fosse intelligente o stupido come lui… Beffa delle beffe, il figlio è intelligente!! Non avrà la bellissima vita che ha avuto lui, con i suoi ritardi, ma finirà come tutti gli altri buoni ed intelligenti del film e della vita reale a morire sognando il Sogno… L’apice della distruzione e della tristezza!

Che dire, il film è cinico e nero, almeno per come lo vedo io! Si nasconde dietro ad un apparente candore per essere brutale e spietato in tutte le sue scene (non solo in quelle di guerra, come alcuni hanno detto…) verso gli Stati Uniti e la cultura americana. Già il regista Zemeckis aveva presentato temi simili nella serie di Ritorno al Futuro, dove in ogni episodio la macchina del tempo veniva usata per correggere i problemi della famiglia di Marty dovuti alla degenerazione della società in cui vivevano, sempre ad opera di individui folli che cavalcando il Sogno Americano di ricchezza individuale finivano per distruggere la città e ridurre alla povertà e alla miseria le altre persone (si veda per esempio il “1985 alternativo” in Ritorno al Futuro II).
E’ un bellissimo film che va visto con un po’ di conoscenza della cultura, della politica e della storia americana per essere apprezzato a pieno. Senza di queste può apparire effettivamente un po’ melenso e buonista allo strenuo. Può costituire altrimenti anche un ottimo punto di partenza per le nuove generazioni che sono interessate a documentarsi ed a capirne un po’ di più, rappresentando un perfetto affresco della storia americana dagli anni ’50 ai ’90, con tutti i fatti più importanti realmente accaduti: tentativi di integrazione razziale nell’Università dell’Alabama (1963), Guerra nel Vietnam (’60-’74), l’omicidio di JF Kennedy (’63) e del fratello Bob (’68), il movimento Hippy e delle Pantere Nere, John Lennon, la manifestazione al Lincoln Memorial, lo scandalo del Watergate Hotel (’72-‘74), la Apple…

Spero che questa (prolissa) recensione sia utile come spunto di riflessione per chi aveva già visto il film e magari non lo aveva apprezzato molto, o che magari invogli i pochi rimasti al mondo a non aver visto Forrest Gump a vederlo!

Voto complessivo 9: (Soggetto e idee 10, trama 9, regia 8)
Menzione speciale per la fantastica colonna sonora contenete il meglio di quarant’anni di rock americano!

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