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Ercole A New York / 19704.411 voti

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So bad it’s so good

di
VOTO:
8

Prima e forse più del pur giustamente celebrato Alex l’ariete, incarna appieno l’ideale del “so bad it’s so good”. Sì, perché Ercole a New York trae la sua grandezza da quello che normalmente renderebbe un film pessimo. Un’ora e venti di dialoghi risibili ed effetti speciali di quart’ordine che però passa più velocemente del previsto e lascia lo
spettatore esterrefatto ma tutto sommato divertito. La comicità involontaria è senza dubbio il pezzo forte del film, accentuata dalla presenza del giovane Schwarzenegger,
allora fresco del titolo di Mr. Olympia e che pare interpretare con massima serietà il ruolo del semidio greco in gita a New York. Le fragilità dell’ impianto narrativo vengono abbondantemente compensate dalla massa muscolare di un Arnold culturista prima ancora che attore. Accreditato all’epoca come Arnold Strong, sorge un ragionevole dubbio sui criteri di scelta del cast quando si scopre che la sua spalla nel film è il comico Arnold Stang.
Un appunto finale: Il doppiaggio italiano, il più delle volte additato come crimine contro l’umanità, riesce se possibile a “migliorare” il tutto, aggiungendo un
ulteriore tocco trash. Goffo e talvolta sgrammaticato (memorabile Giove che cerca di scoraggiare l’irrequieto Ercole in partenza per la Terra: “a te non ti piacerebbe laggiù”) mette a dura prova anche gli spettatori più austeri. Struggente anche l’addio che Ercole, tornato sull’Olimpo, invia attraverso una radio a transistor al suo fido
compare Frittella: “La solitudine può avere una bellezza tutta sua”.
Tenendo presente che ci sono film veramente meritevoli, un 9 o un 10 sarebbe probabilmente poco rispettoso mentre un 8 mi pare doveroso.

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