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Dolemite Is My Name / 20196.529 voti

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Ottimo Eddie Murphy

di
VOTO:
7

Penso che quella di Rudy Ray Moore/Dolemite sia una delle migliori prove artistiche di Eddie Murphy, da molto tempo a questa parte. Nel corso del biopic Netflix Dolemite Is My Name, l’attore americano è sempre in bolla, divertente, ha un’ottima presenza scenica e la giusta ironia per interpretare un personaggio sopra le righe come questo.

Prima di vedere il film, non avevo idea di chi fosse Dolemite e non so quanto la storia cinematografica sia fedele ai fatti realmente accaduti. Non sono stata (e non sono tuttora) capace di apprezzare davvero la comicità di Moore/Dolemite, perché non conosco a sufficienza il contesto in cui è nata (mi pare di aver capito che attingesse a certi retaggi figurativi risalenti ai tempi dello schiavismo).
Però, nel complesso, il film diretto da Craig Brewer mi è piaciuto, pur nella sua “semplicità”: è una commedia che, avvalendosi di palesi semplificazioni nei tempi e nelle dinamiche, parla di riscatto, come molte altre, ma ha alcune frecce al suo arco che la rendono gradevole e scorrevole, nonostante l’elevato minutaggio. Per esempio, mi riferisco alla messinscena metacinematografica, alla credibilissima ricostruzione d’ambiente e (ça va sans dire) alle musiche, oltre che al buon casting.
A questo proposito, oltre che per Murphy, menzione per Wesley Snipes, che, finora, non avevo mai visto così schizzato e divertente.
Buone anche la scelta di Keegan-Michael Key (lo sceneggiatore), Da’Vine Joy Randolph (Lady Reed), Craig Robinson (il musicista Ben) e Tituss Burgess, per cui ho predilezione dai tempi di Unbreakable Kimmy Schmidt. Camei azzeccati anche per Snoop Dogg (il deejay) e Luenell Campbell (la zia).

Se siete in grado di sostenere una mitragliata di parole al secondo, godetevi il film in lingua originale con sottotitoli.

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