Game Changer / 16 Dicembre 2019 in Watchmen
Il Watchmen di Damon Lindelof ha superato le mie aspettative sia nel riferirsi all’opera originale sia nell’inventare una storia nuova. Non avevo alcuna idea di come avrebbe potuto procedere, ma mi accorgo che ha compiuto una scelta quasi inevitabile, indirizzata già dallo spirito del fumetto di Alan Moore:
1) la retorica supereroistica (con la minaccia apocalittica sia realistica sia fantascientifica)
2) la spietata satira contemporanea (persino “divisiva”, qualcuno oserà dire), partendo persino da basi ottimistiche (la vittoria in Vietnam, nel fumetto; la “fine” del razzismo, nel telefilm)
3) il cast corale e la sua storia di miseria mondana (e riscatto ultramondano).
Eccelle e sorprende in tutti e tre i punti, anche e soprattutto grazie alla lezione di Lost (i flashback, i punti di vista, le connessioni).
Il finale, come già l’episodio 7, è sacrificato agli spiegoni e alle risoluzioni, ma si prende anche la briga di ricreare in una scena le atmosfere del finale del fumetto e seminare cliffhanger, buoni piú come finale aperto che come invito a una seconda stagione: ne avrei volute dieci di stagioni, se fossero servite a posticipare la risoluzione; cosí, invece, c’è il rischio di ripetersi e vanificare lo sforzo creativo e socialmente utile della prima stagione.
Bellissime le operazioni musicali, sia nelle canzoni di repertorio sia nella colonna sonora metal (a volte vintage) dei geniali Trent Reznor e Atticus Ross, disponibile su tre album.
Questo Watchmen conquista primati che sognavo ma non speravo: è la miglior derivazione possibile del capolavoro di Moore in termini di rispetto, creatività e coscienza sociale; è una nuova vetta nella carriera di Lindelof, sopraffino interprete dello zeitgeist e destreggiatore della tecnica narrativa, allievo riconoscente di maestri e, con discrezione rara, maestro lui stesso; è uno dei migliori telefilm dell’anno (forse il migliore, devo ancora riflettere sul resto) e fra i migliori di sempre, lí, vicino a Lost e a pochi altri game changer.
Io sono in pieno trip e mi piace un sacco. Tra l’altro, sono riuscita a fare casotto con SkyGo e, in base a una dinamica che non mi è chiara, ho visto per primo il settimo episodio! 😀 Incredibile come funzioni bene come pilot!
Ad ogni modo, sono arrivata al quarto episodio e sono presissima. Mi piace come la serie tv sia legata/slegata (d)al fumetto, mi piacciono la sua dualità e la sua “scorrettezza” (e, in questo senso, per ora, i personaggi femminili sono proprio tosti: sono persone, non donne, finalmente).
Ci sento tanto la mano di Lindelof e ne sono proprio contenta.
Argh, dal settimo? Te la stai guardando praticamente senza alcun mistero. Prospettiva interessante… poi fammi sapere 😛
@franz: ora, mi mancano gli ultimi due episodi e, pur conoscendo alcune cose apprese nel corso del settimo, sono entusiasta dell’errore iniziale! 😀 Perché tutto si incastra perfettamente! Gli spoiler non mi sembrano tali, perché, come dicevo, sarebbe un episodio pilota perfetto 😉 In Rete, sto dribblando i commenti al finale, però!
Mi avete incuriosito molto, non mi resta che metterla in lista. Grazie
@federico66: è qualcosa di… difficile da spiegare 🙂 Va vista, quindi, quando sarà, benvenuto nel gruppo 😉
@stefania: sono a metà stagione e capisco cosa intendevi 😉
Ciao , me la consigliate anche se ho 0 background e non ho la minima idea di cosa sia/siano Watchmen?
Te la consiglio perché voglio sapere che effetto fa a chi non conosce il pregresso, che non è fondamentale per seguire la storia (gli snodi principali del fumetto ti vengono comunque raccontati a tempo debito nello show).
Ma sarebbe egoista da parte mia. Il consiglio onesto è di farti il piú bel regalo di Natale possibile comprandoti la omonima graphic novel di Alan Moore e Dave Gibbons, un capolavoro e un’esperienza allucinante.
@inflames: sottoscrivo in pieno i consigli di @franz.
L’hai più visto? È di nuovo Natale, quindi rinnovo il consiglio, nel caso 😀