Recensione su WataMote

/ 20137.110 voti
serie tvWataMote

Visto che non sono popolare, scriverò questa recensione / 5 Ottobre 2013 in WataMote

E’ difficile decifrare la sensazione che vuole lasciare Watamote al termine della visione. Se da una parte abbiamo un’enorme quantità di gag comiche, perlopiù parodistiche (numerose sono infatti le citazioni ad altri anime e manga, da Death Note a Battle Royale), dall’altra abbiamo una narrazione densa di situazioni dotate di una sorta di malinconia fredda, che vengono principalmente percepite sottovoce dallo spettatore piuttosto che appianate direttamente sullo schermo.
Le situazioni presenti in Watamote infatti, se guardate in maniera distaccata e disinvolta, sono situazioni perfettamente normali e verosimili per chi visiona l’opera. Ciò che genera questa particolare sensazione di sconforto è la psiche articolata della protagonista, sulla quale è riversata totalmente la visione della storia e su cui si fa partecipe lo spettatore.
Tomoko è una ragazza otaku, timida (e anche sessualmente repressa) che fatica terribilmente a rapportarsi con gli altri, tuttavia coltiva il sogno di diventare popolare nel suo liceo. Proprio per il contrasto tra il suo problema e la sua ambizione, non aspettatevi punti di svolta diretti nella trama. Saranno le riflessioni della protagonista, influenzata dal suo stile di vita introverso e dalla sua visione ostile del mondo, l’unico cardine di sviluppo possibile per chi si avventura nella visione.
Un’opera, quindi, in grado di strappare sorrisi, ma anche di scuotere leggermente lo spettatore e invitarlo ad avere una sorta di atteggiamento empatico (o critico) nei confronti dell’introversa protagonista.

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