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Vicini del terzo tipo

/ 20125.511 voti
serie tvVicini del terzo tipo
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mah ! / 4 Febbraio 2018 in Vicini del terzo tipo

solito filmino estivo per lo spettatore medio americano. Insipido.

2 Aprile 2014 in Vicini del terzo tipo

La serie era stata concepita inizialmente da Fogelman con il titolo di “Down to Earth” e parlava in maniera molto generica di una famiglia del New Jersey che si sarebbe trasferita in una non meglio precisata comunità recintata abitata da alieni (simile a quella in cui abitava sua madre. Alieni a parte, si presume). Viene trasmesso dalla ABC un pilot dal titolo di “The Neighbors” in cui quasi nulla è cambiato, in soldoni, a parte il titolo.

La famiglia Weaver, che ruota intorno alla figura della madre Debbie, si trasferisce all’interno di una comunità aliena il cui capo è il peculiare Larry Bird (che all’inizio avrebbe dovuto chiamarsi Wilt Chamberlain): sua moglie Jackie Joyner Kersee è di colore e il loro figlio maggiore è un asiatico. E la cosa sembra loro perfettamente normale. Ci sarebbe un’intera recensione da scrivere solo sul figlio minore, Dick Butkus (riferimento a un famoso giocatore di football americano che alla fine della sua carriera sportiva ha recitato e comparsato in diverse produzioni televisive e cinematografiche, considerato da Larry uno degli uomini più illustri e rispettabili della terra). Qui, una volta venuto a conoscenza della vera identità dei loro peculiari vicini, che vestono allo stesso modo e hanno abitudini e famiglie a dir poco bizzarre, incomincerà una difficile convivenza.

Ora, a noi italiani può sembrare parecchio strana come idea quella di una comunità recintata (con tanto di cancello che in un episodio arriva a tenere lontani i bambini arrivati a chiedere dolcetti per Halloween – festività da cui gli alieni sembrano essere a dir poco atterriti) in cui la gente è sottoposta a rigidi controlli nel vestiario, nell’aspetto delle proprie abitazioni, nelle proprie abitudini di vita e in cui persino l’accesso agli estranei è attentamente monitorato, e quindi darci fin dall’inizio un’idea “aliena” che rende forse molto meno sconvolgente la realizzazione di ritrovarsi di fronte a una comunità di extraterrestri. Ma va detto che in America è una realtà del tutto comune, e la stessa madre dell’ideatore della serie vive in uno di questi posti (alieni a parte).
Si chiamano CID (Comunità Cintate) , e sono per l’appunto piccole comunità protette in cui in cambio di un canone annuale pagato dai proprietari si accede a un micromondo protetto in cui case, parchi e servizi sono del tutto privati e inaccessibili agli esterni e ogni decisione è presa da un solo membro per famiglia (proprietaria) mediante votazioni. Si ottiene sicurezza di vivere in un mondo in cui gli abitanti sanno di condividere spazio vitale con chi condivide i propri valori.
Situazione qui portata all’eccesso con intenti comici.

*

Vicini del Terzo Tipo è una serie abbastanza nonsense che può far storcere il naso per più di un motivo: è fantascienza ma una sit com per famiglie, è divertente ma a conti fatti l’umorismo si concentra sempre sullo stesso tema, i Bird che non riescono a concepire un’abitudine terrestre (ci si ritrova nella prima serie con tre episodi di fila incentrati su tre festività diverse) e dà l’idea che le idee finiranno presto se non si riesce a trovare il giusto modo di incanalare le idee (e no, la love story tra il figlio dei Bird e la figlia dei Weaver NON è il modo giusto di incanalare le idee, santa pace!!). Cionondimeno riesce ad essere folle e divertente e, almeno per questa prima stagione trasmessa dalla fox, una ventata d’aria fresca in una programmazione di action serial e drammi medicali in cui si passa più tempo con la lingua in bocca a qualcuno che col bisturi in un paziente.

Menzione finale di demerito a chi nel nostro paese decide che, tra l’altro nello stesso anno, decide di chiamare nello stesso identico modo due prodotti dal titolo completamente diverso. “The Watch” con Ben Stiller. E per l’appunto questo “The Neighborgs”. Tra l’altro entrambi prodotti nel 2012. La mente corre a una via di mezzo tra gli sceneggiatori di Boris e quell’episodio dei Simpson in cui il team di cervelli del network di Grattachecca e Fichetto deve decidere un nome per un nuovo personaggio che sia tipo Poochie, solo un po’ meno patetico. E tutti si mettono d’accordo su Poochie pur di tornare a casa presto.

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