22 Recensioni su

True detective

/ 20148.4509 voti

La prima stagione… / 17 Maggio 2021 in True detective

è bellissima. Rustin è un personaggio pazzesco, con tutti i suoi limiti e problemi, in contrapposizione con il collega, così, diciamo, ordinario. La fotografia molto bella, e la storia avvincente. Le altre stagioni, da buttare, peccato.

da vedere / 24 Ottobre 2020 in True detective

La prima serie è una delle migliori serie in assoluto. le altre completamente slegate dalla prima sono sufficenti

Peggiora col tempo! / 6 Ottobre 2020 in True detective

Prima stagione: 9
Attori incredibilmente bravi, trama intrigante

Seconda e terza stazione: 6
Gli attori sono meno all’altezza del cast precedente, le trame decisamente meno avvincenti, nella terza stagione c’è un tentativo di “ritorno alle origini” a mio avviso mal riuscito.

Se posso dare un personalissimo consiglio: guardate solo la prima stagione!

Per ora buona! / 21 Febbraio 2020 in True detective

Prima stagione:
Una serie bella impegnativa, spero di andare avanti con piacere, perché così intense a volte cadono nel noioso. Per ora un 7.

Storia di una serie non capita / 1 Agosto 2017 in True detective

RECENSIONE SOLO DELLA PRIMA STAGIONE
La prima visione di questa serie mi aveva lasciato interdetta: mi ero persa nei meandri dei discorsi di Rust e nel suo magnetismo ascetico tralasciando tutto il resto,
ho dovuto riguardarla una seconda volta per comprenderla e capire il giallo.
La definirei un film di 8 ore abbondanti, un noir che riprende il classico stereotipo del detective “sporco” rileggendolo, anche qui Rust è portatore di una verità che rappresenta il nostro tempo, una verità che nega il tutto, un forte senso di nichilismo che pervade tutta la serie, metafora del tempo moderno, il tutto è grigio una fotografia cupa con una narrazione che alterna futuro e passato facendoti perdere e inquinare nella terra della Luisiana. Contrapposto a Rust il detective intelligente apparentemente senza valori morali abbiamo Martin con ferme credenze ma che agisce in maniera contraria, due facce della stessa medaglia usate per raccontare altro. Lo stesso giallo diventa un mezzo e non il fine, un racconto che non la sua forza nel caso da risolvere ma tutto ciò che intorno ad esso ruota, e alla fine nemmeno sai bene chi sia stato e nemmeno in fondo è così importante

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Consigliata: nì. / 11 Marzo 2017 in True detective

Prima stagione vista. Musiche stupende, storia molto intrigante ed attori protagonisti ottimi. Purtroppo, alcune puntate le ho trovate un po’ noiose e con dialoghi troppo lunghi, in cui ogni tanto mi perdevo.
Però, niente a che fare con la seconda stagione. L’ho lasciata perdere dopo aver visto due puntate. Non mi ha coinvolta, non mi ha fatta emozionare; giusto due colpi di scena a fine puntata.
Prima stagione consigliata, ma secondo me basta fermarsi lì.

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Visto per la classifica / 22 Ottobre 2016 in True detective

Anche questo, insieme a Breakink Bad, l’ho visto perchè visto qui con ottimi voti; ed anche questo mi ha deluso.
Niente da dire sugli attori principali che sono del circuito dei film di seria A, ma lo svolgimento della storia, che unisce tutti gli episodi di una stagione, è sempre un po lento ed a volte ossessivo.
Il regista voleva dare un tono diverso alla sua serie e c’è riuscito ma gli ha fatto perdere ritmo rendendola un pelino noiosa.

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Capolavoro / 29 Settembre 2016 in True detective

Lungi da me dare un voto così alto ad un film, figuriamoci ad una serie TV.
True Detective è una serie antologica (la storia inizia alla prima puntata e si conclude con l’ultima), ideata da Nic Pizzolatto e andata in onda per la prima volta nel Gennaio 2014 su HBO.
Destinato a diventare un Cult della storia delle serie televisive, True Detective è la storia intrecciata di due Detective, Rust Cohle e Marty Hart (magistralmente interpretati da Matthew McConaughey e Woody Harrelson), che indagano su una serie di omicidi e sparizioni in qualche modo collegati tra loro nella Lousiana; ha così inizio la caccia al serial killer.
La storia viene narrata attraverso archi temporali diversi nel corso delle 8 puntate (dal 1995 al 2012). I due protagonisti, personaggi diametralmente opposti, si ritroveranno infatti prima ad indagare e successivamente, anni dopo la chiusura del caso, che pareva essere risolto, indagati ed interrogati, a seguito di un nuovo omicidio a distanza di anni, molto simile a quello su cui entrambi stavano lavorando in passato. La prima puntata della serie inizia proprio con Marty e Rust nel presente, che narrano gli avvenimenti del passato, interrogati da altri due detective.
Sceneggiatura straordinaria, regia impeccabile, fotografia eccelsa, colonne sonore fantastiche; True Detective è una serie assolutamente imperdibile, soprattutto per gli amanti del Crime/Thriller/Poliziesco e per gli appassionati delle ambientazioni cupe ed oscure e dei dialoghi profondi. Per farla breve, una serie che richiama molto, tra le altre cose, film come Seven.
Seconda stagione anch’essa molto bella, ma non all’altezza della prima.

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Un thriller visionario e definitivo / 23 Aprile 2016 in True detective

La serie tv migliore che abbia mai visto. Un thriller tra il noir ed il poliziesco ricco di fascino e mistero. Due protagonisti opposti e complementari, due detective estremamente bravi e capaci ma con l’animo avvelenato e pieno di demoni. Rust è un uomo single, ombroso, colto, filosofo e pessimista con un’abilità speciale nel risolvere casi difficili e per gli interrogatori che viene chiamato l’esattore; Marty è invece sposato con due figlie, il tipico borghese insoddisfatto che cerca conforto nelle ragazze giovani, molto rispettato dai suoi colleghi, spiritoso e alla mano. Un’ambientazione disturbante ed affascinante come la Louisiana che ospita culti esoterici e killer folli e spietati. Una perfezione estetica eccelsa fatta di una fotografia in pellicola ed inquadrature e sequenze pazzesche che ipnotizzano, che costringono lo spettatore ad incollare gli occhi allo schermo. Una trama interessante e stratificata, piena di salti temporali e colpi di scena. Semplicemente storia della televisione, un capolavoro immenso.

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“Tutti possiamo scegliere…” / 11 Febbraio 2016 in True detective

Mai mi sarei aspettato di fare una recensione ad una serie televisiva.
Le ho sempre odiate perché sono lunghe, creano dipendenza, spesso le idee diventano confuse e per poter reggere s’inventano imbarazzanti situazioni e improbabili teorie per riuscire a mantenere lo stesso interesse.
Invece questa volta mi devo ricredere. Bisogna anche sottolineare che questa non è proprio una vera serie ma un filmone di 8 episodi che si chiude in maniere definitiva; e non è cosa da poco per me…
Ma oltre questo non posso negare che mi ha preso. Ero incuriosito su come potesse concludersi. Per 7 episodi l’attenzione è stata alta. Purtroppo l’ottavo non è poi così entusiasmante. Ma nel complesso posso dare come giudizio un voto decisamente positivo.
Rust Cohle e Marty Hart si scambiano la parte del protagonista di continuo. Visioni diverse della stessa medaglia.
Matthew McConaughey meglio di Woody Harrelson personalmente parlando. Il secondo con questa costante espressione da mascellone era un po’ ripetitiva e spesso ridicola.
Una cosa ho notato: STANNO SEMPRE A FUMARE!!!! Curioso…
Molto bella la canzone nella sigla iniziale.
Ad maiora!

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– Una gemma oscura – / 17 Agosto 2015 in True detective

In due parole:orgasmo cinematografico.
McConaughey tornato reduce dall’oscar di Dallas Buyers Club ha saputo ancora stupire, secondo me meritava l’Emmy Award.
Woody Harrleson era un attore che avevo sempre sottovalutato invece penso che mai scelta fu più azzeccata.
Con due attori attori hanno creato una serie indimenticabile, in più la regia di Fukunaga è veramente sorprendente io non lo avevo mai sentito nominare e ha fatto una signor figura.
Thriller psicologico con una sceneggiatura che molte volte non è facile seguire per la complessità del lessico e forse potrebbe annoiare i non amanti di questo genere, ma, a tutti quelli che cercano di capire se vederla o se è una perdita di tempo, io vi dico che questa serie è veramente fuori dal comune. In più non si dilunga in decine e decine di episodi come molte serie che, a volte, per quanto mi riguarda, annoiano. In più o meno otto ore arriverete ai titoli di coda soddisfatti ed estasiati.

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Ottimo / 23 Giugno 2015 in True detective

Narrazione eccelsa, qualità nel suo genere senza pari (anche se dubito ci siano telefilm di questo genere narrativo).
Ad un passo dal 10 per la mancanza direttiva di idee in alcuni punti

TRUE CAPOLAVORO / 13 Maggio 2015 in True detective

La rivedrei all’infinito.. 8 episodi di rara intensità e splendore.. Qui hanno esagerato!!! Se vi viene da recitare le stesse battute degli attori, soprattutto i monologhi del detective Rust, non sentitevi ridicoli. Sappiate ora, che la definizione di “capolavoro” è da riscrivere, ed il termine di paragone inevitabile, sarà proprio True Detective.. Matthew McConaughey e Woody Harrelson straordinari come la storia; mai la “caccia all’uomo” è stata così epica, insana, poetica, fantastica..Attendo con ansia maniacale e spasmodica la seconda stagione, storia diversa, sigla diversa, attori diversi, ma speriamo ugual successo 😉 .. Lode a te, Nick Pizzolatto e lode a te,HBO

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La perfezione / 17 Aprile 2015 in True detective

Una Serie TV di tutto rispetto.
Ogni elemento é messo con una precisione disarmante.
Ha tutti gli elementi che adoro vedere in un telefilm o film che sia.
Thriller Psichedelico e filosofo.
Per alcuni potrebbe celare un senso di noia nei dialoghi lunghi e pesanti.
Ma per altri potrebbe affiorare un ghigno sotto i baffi ed esclamare davanti al proprio televisore “Rust, sei un genio”.
Già! Interpretazione da paura per Matthew McConaughey.
Non da sminuire Woody Harrelson.

Una miniserie TV con i fiocchi.
Io gli avrei voluti anche nella seconda serie. Peccato!

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WUAAAOO / 24 Febbraio 2015 in True detective

Appena finita di vedere,terminata in appena due giorni (solo 8 puntate),rappresenta veramente un capolavoro. Attendo con ansia la seconda serie anche se non ci sarà più mcconaughey e il che mi spiace tantissimo perché è fottutamente bravo. Consiglio a tutti naturalmente,bellissimo!

Evvia il Noir / 4 Gennaio 2015 in True detective

Serie con una raffinatezza stilistica tra le più notevoli. Il trionfo del noir. I personaggi sono calati alla perfezione nella vicenda e soprattutto nello stile, i dialoghi sono di spessore e rispecchiano magistralmente lo stato d’animo che incute questa serie dalla prima all’ultima puntata. La componente drammatica risulta sempre presente, ma ben celata, mai perfettamente avvertibile. Soprattutto mai fine a se stessa. L’ambientazione, una delle più brutte, sotto certi punti di vista, ancora una volta risulta perfettamente allineata con l’impronta che il regista vuole dare.
Il finale è molto bello e soprattutto non lascia il telespettatore con il fardello di dover aspettare la seconda serie per il proseguo. Chiusa la prima stagione si chiude una vicenda.
Un vero capolavoro.

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Fake Detective / 3 Dicembre 2014 in True detective

Sarebbe entrata probabilmente nella top 5 delle mie serie tv preferite se solo:
_il ritmo della narrazione non subisse una brusca e fastidiosa frenata una volta che la storia si sposta ai giorni nostri
_il finale non fosse così disgustosamente buonista e pateticamente hollywoodiano

Da non perdere / 19 Novembre 2014 in True detective

La miglior serie degli ultimi anni…senza dubbio alcuno

Un thriller che è già leggenda / 20 Maggio 2014 in True detective

Ci sono buone probabilità che la prima stagione di questa serie Tv entri nella leggenda del thriller, tanto quanto Il silenzio degli innocenti e Twin Peaks. Non ha senso aggiungere altro, perchè va vista tutta d’un fiato. Grandi interpreti, Harrelson e McConaughey, ma la qualità della sceneggiatura è veramente il pezzo forte.

“Per noi è una sfera, per loro è un cerchio…” / 11 Maggio 2014 in True detective

True Detective è una delle prove più evidenti di come l’intrattenimento di qualità non sia più semplicemente limitato ad un panorama esclusivamente cinematografico, ma di come esso sia ormai esteso anche alle comuni televisioni del nostro salotto. Varie sono le emittenti televisive che negli ultimi anni stanno investendo tantissimo su queste tipologie di prodotti. E nemmeno l’HBO si sta rivelando da meno.
La serie creata da Nic Pizzolatto è un armonioso quanto curato lavoro improntato sull’alternanza di vari registri. Quello che inizialmente può sembrare un moderno poliziesco con forti tinte noir e che ricorre alla formula “sbirro buono-sbirro cattivo” (anche se è difficile trovare chi fa la parte del buono tra Rust Cohle e Martin Hart), si rivela invece qualcosa di più. I personaggi si muovono spaesati in un mondo marcio fino al midollo. Cercano uno scopo, un percorso che permetta loro di sorridere un po’ delle loro vite corrotte. E l’unica soluzione sembra essere la dedizione al lavoro, la via che porta a diventare un “true detective”. Un percorso di maturazione psicologica tracciato con cura e precisione, come dimostrano i dialoghi mai banali e fuori posto nella serie o la sceneggiatura eccellente, vicina più al confronto con un romanzo d’autore che a quello con un serial televisivo.
Gran parte dei meriti vanno a Pizzolatto sicuramente, ma forse in egual misura ai due interpreti protagonisti del suo prodotto: un Harrelson bravo e assolutamente convincente, così come un McConaughey che da qualche tempo si è (possiamo dirlo senza temere di essere offensivi) riscoperto attore con la A maiuscola, con tanto di oscar al seguito.
Rischiosa, ma anche giusta allo stesso tempo, la scelta di trattare per la stagione successiva un nuovo caso ed i tormenti di due nuovi protagonisti. Se da un lato la seconda stagione dovrà portarsi il pesante fardello di dimostrarsi all’altezza di questi otto episodi, dall’altro le avventure di Cohle e Hart non correranno il rischio di venir sfruttate fino all’osso per motivi di indici d’ascolto, correndo il rischio di perdite sotto il punto di vista della qualità.
Detto ciò, non resta che attendere (impazientemente) questa intrigante seconda stagione, sperando si mantenga una storia e due interpreti di alto livello. Pizzolatto ha dato la vita alla sua creatura ed ora sta a lui farle compiere i primi significativi passi.

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Adieu, Carcosa. / 20 Marzo 2014 in True detective

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Prima stagione
L’anno zero delle serie tv crime/drama contemporanee è Breaking Bad. Punto.
Ma la prima stagione di True Detective ha raccolto e rielaborato l’eredità con modalità di tutto rispetto: si tratta, letteralmente, di un film diviso in otto puntate in cui la materia narrativa viene proposta con scarti pressoché sconosciuti alla serialità televisiva.

Il plot, diciamolo subito, ha i suoi difetti: c’è uno strano scollamento tra le prime cinque puntate, più o meno, ed i restanti episodi. La filosofia ossessivamente nichilista di Cohle (McConaughey è entrato in dimensioni interpretative pressoché sconosciute, una specie di iperuranio attoriale, il suo) perde parte della propria aura oscura ed il lato prettamente speculativo del racconto scema: quel che mi aveva colpito inizialmente, infatti, era il ribaltamento della normale prospettiva offerta dalle serie tv e dai film di genere.
La serie di delitti che sorregge la storia, infatti, pareva una specie di pretesto per indagare la faccia sporca della luna: così è, appunto, fino alla prima metà della stagione. Poi, assodate le posizioni dei protagonisti, l’inviluppo noir prende il sopravvento.

Nel complesso, questa scelta, benché un po’ stridente, non mi è dispiaciuta del tutto: i delitti che coinvolgono la coppia di detective in questione, infatti, è così intrigante, nonostante la sua natura profondamente malsana, da non poter essere sottovalutata. Sud remoto degli States, riti voodoo, sacrifici umani, religione deviata… ed un sottotesto letterario (The King in Yellow di Robert W. Chambers, considerato un “cult” perfino da Lovecraft) che, non foss’altro che per la curiosità generata da True Detective, meriterebbe di essere tradotto anche in italiano, per poter apprezzare completamente la deriva morbosa degli eventi.

Fotografia da manuale, interpretazioni tra le migliori della carriera, sia per Harrelson che per il già citato McConaughey, senza dimenticare l’apporto discreto ma fondamentale di Michelle Monaghan.
Il piano sequenza messo a bella posta sul finale della quarta puntata è una delle cose tecnicamente meglio girate che ho visto negli ultimi tempi: chapeu a Fukunaga che, lungo tutta la stagione, si è dimostrato un regista elegante ed estremamente capace.

Imperdibile.

Voto prima stagione: 9 stelline

Seconda stagione
Tutto quello che avevo da dire su questa seconda stagione antologica di True Detective l’ho riversato qui: https://www.nientepopcorn.it/notizie/serie-tv/prime-opinioni-serie-tv-true-detective-2-30685/
Certo è che True Detective 2 è stata una delusione gigantesca.

Nota: alla luce di successive esperienze seriali, mi sento di dover rettificare quanto detto in apertura. L’anno zero delle crime series è I Soprano, da cui Breaking Bad ha imparato tanto (e benissimo).

Voto seconda stagione: 4 stelline

Terza stagione
Episodio per episodio, ecco cosa penso della terza stagione di True Detective: https://www.nientepopcorn.it/notizie/serie-tv/true-detective-3-recensioni-68479/

Voto seconda stagione: 5 stelline

Aggiornamento 20 febbraio 2024
Quarta stagione
Aspettavo questo nuovo ciclo di episodi come il Natale.
Prima di tutto, per la presenza di Jodie Foster. Poi, perché erano trascorsi troppi anni dalla (miseranda) stagione precedente e confidavo che, avendo avuto un po’ di tempo per pensarci, gli sceneggiatori di turno avrebbero potuto sfornare qualcosa degno di essere visto.
Non posso dire di essere rimasta completamente delusa, però Night Country non mi ha entusiasmata come speravo.

Sei episodi non sono tanti, è vero, però la “ciccia” non mi è sembrata tale da giustificare una intera stagione: secondo me, un film di un paio d’ore sarebbe stato più che sufficiente.
L’ultimo episodio, per fortuna, tira (quasi) tutte le fila della storia e mitiga con mestiere la deriva paranormale che, nel resto delle puntate, rischia di dominare il racconto.
Ho trovato abbastanza superflua la storia del giovane poliziotto e di suo padre: ha qualche implicazione narrativa, ma penso che l’intreccio avrebbe funzionato anche senza aggiungere rimorsi e demoni (anche) alla vita del ragazzo.

La coppia Danvers (Foster) – Navarro (Kali Reis) funziona, ma -più che altro nei primi episodi- mi sono sembrati personaggi troppo connotati e, per eccesso, stereotipati (donne fortissime, lontane da tutte le convenzioni, versate al comando/a prendere in mano qualsiasi gioco, ecc.).

Vista anche la sua conclusione, la quarta stagione di True Detective, per la prima volta scritta e diretta da una donna, Issa López, è “dalla parte delle femmine”, però riesce a farlo senza essere retorica o scontata. Punto a favore.

Della lingua dell’attivista, non m’interessa molto.
Della storia di Navarro, invece, mi preme di più. López ha detto che la fine di Navarro è lasciata all’interpretazione del pubblico. A me piace propendere per: “Navarro sta lavorando per fare pace con le proprie ossessioni ed è partita, non è morta”.

Solo alla fine, ho colto una precisa connessione con la prima, mitica stagione (“Il tempo è un cerchio piatto”), ma pare che ce ne siano altre e sono di quelle cose per le persone che hanno una memoria di ferro (cosa che io non ho).

Insomma, nel complesso, per me, raggiunge la sufficienza e un po’ di polvere di stelle in più.

Non ho idea se sia in cantiere una quinta stagione, ma, per quel che mi riguarda, spero che non sia così.
Il format (che non avrebbe mai dovuto essere tale, perché reggere il confronto con la prima stagione è sempre stato improponibile) è stato spremuto (male) in più direzioni, senza convincere (me) mai.

Voto quarta stagione: 6 stelline.

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True spettacolo / 19 Marzo 2014 in True detective

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Tutto meravigliosamente particolare. Trama, attori, scenografie, dialoghi. L’evoluzione dei personaggi, il loro affrontare il proprio lato oscuro tra verità e menzogne intersecate tra diversi piani temporali. Il perdersi e trovarsi. E pensare che i due attori protagonisti non mi piacevano nemmeno, soprattutto Matthew McConaughey che ho sempre trovato alquanto irritante e che nella prima puntata (vista per caso) ho faticato a riconoscere. Ma queste 8 puntate gustate col fiato sospeso mi fanno dire: maledizione, ed ora che è finita?

Addendum: la mia recensione si riferisce alla prima stagione

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