Il lato oscuro del Sogno Americano / 18 Aprile 2021 in THEM - LORO

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

Prima stagione
Them è una nuova serie tv antologica Amazon Original prodotta da Sony Pictures e distribuita in esclusiva su Prime Video.
La prima stagione (intitolata Covenant, cioè Il patto) è ambientata in California, negli Stati Uniti, ed è incentrata sul razzismo nei confronti degli afroamericani.
I 10 episodi (di durata variabile, tra la mezz’ora e i 60 minuti) sfruttano i cliché del racconto horror (dall’ambientazione scolastica a quella ospedaliera, concentrandosi sul contesto domestico, in varie scale, dal quartiere alla casa unifamiliare), per provare a raccontare l’insensatezza del razzismo, un retaggio consolidato nella cultura statunitense, il peccato originale del Paese.

La storia si ispira a una lunga sequela di fatti storicamente accertati avvenuti nel corso dei secoli.
Nel nono episodio di Them: Covenant, per esempio, con un flashback in bianco e nero che occupa l’intera puntata, vengono mostrate le origini del Male di East Compton, Los Angeles, che affondano le proprie radici nel colonialismo ottocentesco e, volendo, ancora più indietro nel tempo, cioè all’arrivo delle navi schiaviste e al fanatismo religioso tipico degli immigrati europei, fin dai tempi del Mayflower.

Lo spunto principale dell’intero racconto, però, è fornito da eventi avvenuti intorno alla metà del Novecento, quando, nel corso di quella che è conosciuta come la seconda fase della Grande Migrazione (1916-1970), migliaia di neri hanno lasciato gli Stati del Sud segregazionista e l’abominio delle Leggi Jim Crow, per trasferirsi in comunità metropolitane teoricamente più emancipate, come Chicago e New York.
Nonostante che, negli Stati di approdo, non fossero in vigore disposizioni discriminatorie sociali legate all’etnia o al colore della pelle delle persone, in molti casi, gli afroamericani in via di trasferimento hanno continuato a subire vessazioni psicologiche e fisiche, sfociate apertamente in episodi di violenta intimidazione.

Nello specifico, qui, la famiglia Emory, padre ingegnere, madre insegnante e due ragazzine, hanno lasciato la Carolina del Nord e i luoghi di un drammatico evento, per trasferirsi in un sobborgo piccolo borghese di Los Angeles. Gli Emory non fanno in tempo a mettere piede in casa che tutto il vicinato inizia a dimostrare paura e ostilità nei loro confronti, dando il via a una escalation di violenza. Contemporaneamente, foraggiato da strani eventi e apparizioni che si verificano soprattutto all’interno della nuova casa, ogni membro della famiglia Emory si ritrova a fare i conti con i propri demoni personali.

Them: Covenant è una serie tv ricchissima di spunti narrativi e di genere, sovrabbondante di eccellenti dettagli d’ambiente e ricco di interessanti citazioni (da Kubrick a Stephen King), che, però, incide relativamente poco, smarrendosi in diverse occasioni e mostrando i limiti di uno sviluppo disomogeneo.
In sostanza, nel tentativo di dare una forma (seppur metaforica e “fantastica”) al marciume congenito che sottende il Sogno Americano, incarnato dalla casa di proprietà di un tipico agglomerato suburbano, Them inserisce nel filone principale del racconto un numero eccessivo di spunti e sottotrame, smarrendo coesione narrativa e, a prescindere dalla presenza di elementi sovrannaturali, coerenza.

Oltre al tema del razzismo, infatti, Them affronta con slancio etico argomenti come l’emancipazione femminile, la violenza domestica, lo stigma dell’omosessualità.
Alcuni di questi argomenti emergono con maggiore definizione, mentre altri restano sospesi e, benché si propongano di alimentare in maniera costruttiva un complesso quadro generale, soverchiano il pur interessato spettatore.
10 episodi mi sono sembrati davvero troppi per un racconto che avrebbe potuto esaurirsi in un film di consistente minutaggio o in una stagione composta da un numero più contenuto di puntate, soprattutto perché mi è sembrato che alcuni aspetti della narrazione, in fin dei conti, non siano stati adeguatamente trattati.
In particolare, oltre alla storia personale della desperate housewife Betty (Alison Pile), circoscritta a se stessa, le parentesi legate alle figlie degli Emory mi sono sembrate dei surplus che, con particolare riferimento al piano psicologico (fondamentale, negli intenti della serie), sono state trattate in maniera troppo veloce e superficiale, a dispetto della durata complessiva della stagione.

Nel complesso, Them: Covenant è un prodotto di alta qualità formale (oltre a fotografia e montaggio, scenografia, costumi e musiche -spesso anacronistiche rispetto ai fatti raccontati- sono davvero ottimi), supportato da buone interpretazioni (Ashley Thomas e Deborah Ayorinde, su tutti) e da indubbi e validissimi intenti ed è capace di turbare e stupire. Però, certe reiterazioni, alcune divagazioni, diversi mancati approfondimenti e un po’ di incongurenze lasciano decisamente (televisivamente parlando) l’amaro in bocca e la sgradevole sensazione di aver girato in tondo insieme agli spossati protagonisti.

Voto prima stagione: 6 stelline e mezza.

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