Miniserie monocorde / 7 Aprile 2021 in The Spy

ATTENZIONE su indicazione dell'autore, la recensione potrebbe contenere anticipazioni della trama

La miniserie Netflix The Spy si basa su eventi realmente accaduti e racconta la storia di Eli Cohen, una spia israeliana che, negli anni Sessanta, è stata inviata in Siria, per mozzare le gambe (per quel che lo riguarda, figurativamente) ai nemici di Israele.

Benché non sia una fiction Rai o Mediaset, dal punto di vista formale, la confezione è nella media delle produzioni televisive italiane (non è un complimento): buona ricostruzione scenografica (con Siria e Israele ricostruiti in Marocco e, mi pare, Ungheria), eccessiva pulizia fotografica (con scoloriture e desaturazioni leziose mirate a distinguere i differenti scenari in cui si muove il protagonista), “buoni e cattivi” tagliati con l’accetta.

The Spy si concentra sulla raffigurazione negativa e monolaterale del nemico, tralasciando eventuali chiaroscuri, ed elevando la defezione di Cohen al Mossad a un episodio da martirologio.
La serie è stata diretta e scritta da Gideon Raff: non ho mai visto la famosa serie tvHomeland di cui è autore, ma, al di là della “particolarità” estrema del soggetto reale, The Spy mi è parsa una serie priva di particolari attrattive.

Sacha Baron-Cohen, tra i produttori della miniserie e, per questo ruolo, in nomination ai Golden Globe 2020 come miglior attore drammatico per film tv/serie brevi, dimostra di saper gestire anche ruoli drammatici in cui -per una volta- non gli è richiesto mai di gigioneggiare, ma la serie è così monocorde che, nel complesso, il suo personaggio mi è parso avere poco spessore drammaturgico. Non mostra alcuna particolare evoluzione e, nella sua omogeneità, non sembra essere stato pensato per sollevare alcuna forma di analisi sulla politica estera israeliana e sulla geopolitica mediorientale (magari, era così anche il vero Cohen, non sono informata in merito).

Per esempio, la critica finale, legata alla restituzione del corpo di Cohen, che, inizialmente, sembra mossa a Israele (cosa avete fatto, in concreto, per salvare un uomo che, letteralmente, era disposto a dare la sua vita per voi?), è un altro pretesto per finire di dipingere negativamente un avversario politico.

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