The Road

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The Road

Sotto un cielo grigio e tetro, in una terra che sembra riarsa dal fuoco, senza più sole, vegetazione, o animali, tra case fantasma e rottami di automobili, padre e figlio puntano a una meta che sembra rappresentare l'unica speranza per tornare a vivere sul serio. Per riuscirci devono sopravvivere alla fame, alla distruzione che li circonda, alla violenza e al cannibalismo di altri sopravvissuti, continuando a muoversi incessantemente, e, se possibile, a crescere perché malgrado l'apparenza, la vita continua e non aspetta. Il film è stato selezionato per la 66ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia (2009).
wigelinda ha scritto questa trama

Titolo Originale: The Road
Attori principali: Viggo Mortensen, Kodi Smit-McPhee, Charlize Theron, Robert Duvall, Guy Pearce, Molly Parker, Michael Kenneth Williams, Garret Dillahunt, Bob Jennings, Buddy Sosthand, Agnes Herrmann, Kirk Brown, Jack Erdie, David August Lindauer, Gina Preciado, Wilson Moore, Mark Tierno, Mostra tutti

Regia: John Hillcoat
Sceneggiatura/Autore: Joe Penhall
Colonna sonora: Nick Cave, Warren Ellis
Fotografia: Javier Aguirresarobe
Costumi: Margot Wilson, Michele Dunn
Produttore: Paula Mae Schwartz, Steve Schwartz, Nick Wechsler, Mark Cuban
Produzione: Usa
Genere: Drammatico, Azione, Fantascienza, Thriller
Durata: 111 minuti

Dove vedere in streaming The Road

Psicologicamente introspettivo / 3 Marzo 2015 in The Road

Film sottovalutato e spaventosamente introspettivo dal punto di vista della psicologia umana in situazioni estreme. Letto prima il libro di vedere il film, e devo dire che merita di più grazie della maggiore quantità di scene cruente e psicologicamente disturbanti. Il cannibalismo diventa una realtà quotidiana, e con questo a mio parere viene mostrato fin dove si può spingere l’essere umano per sopravvivere, o in alternativa, come una situazione simile su individui spesso psicologicamente più deboli, faccia desiderare la propria morte.

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14 Settembre 2014 in The Road

Davvero toccante e realistico sotto ogni suo aspetto. Mi sono completamente immedesimata nei protagonisti e nelle emozioni da loro provate. Lascia molti spunti di riflessione. Bello!

15 Gennaio 2014 in The Road

Dietro la cornice catastrofica di The Road si nasconde una riflessione sui problemi dell’umanità di oggi, sui rapporti del singolo con la civiltà e sul senso della vita quando non si ha nulla. In questo caso sono i ricordi e i rapporti familiari ad avere un senso. Da un romanzo di Cormac McCarthy, lo stesso di No Country For Old Man, un’opera intensamente drammatica che lascia pochi spazi ai sorrisi con tante domande e tanta nostalgia. Curioso il Product Placement della Coca Cola e delle pesche Del Monte, che ci ricordano che aleggiano le multinazionali su un film che vorrebbe mettere in risalto la purezza dei sentimenti. Tutto questo è imperdonabile.

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The road… ma dove porta?… / 1 Luglio 2013 in The Road

APOCALISSE TOTALE!!!
Nessun rimedio.
Tutti contro tutti, E nel frattempo ricordi di una vita felice.
Il paesaggio è decisamente inquietante e fa dimenticare qualunque film girato in passato a causa della visione totalmente diversa che questo film vuol far vivere.
Viggo Mortensen è un padre che tenta di far crescere il più velocemente possibile il figlio sperando di salvarlo dalla catastrofe. Ma la natura umana, sul limite della disperazione, può portare l’uomo a eccessi mai pensati.
Ma loro sono i “buoni”…
Oggettivamente è un bel film che vuole puntare sulla disperazione, angoscia e inqueitudine. E ci riesce in pieno.
Soggettivamente parlando lo ritengo sicuramente la migliore pellicola sull’argomento ma a dirla tutta alla fine non mi ha preso tantissimo.
Comunque un 6 non lo si nega.
Ad maiora!

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Non amo i film post-apocalittici ma… / 29 Giugno 2013 in The Road

Mi sono dovuta ricredere: film interessante, la pellicola perfetta per mettere nero su bianco (o anche bianco su nero, sostanzialmente è la stessa cosa) la natura umana portata allo stremo, al limite del sopportabile e soprattutto del non sopportabile; cosa l’uomo arriva a fare pur di vivere o, meglio, sopravvivere.
Particolare interesse va concentrato sul mutamento del papà e del bambino (ma va là, sono i protagonisti). Un padre che rappresenta l’eroe del figlio da sempre, la luce, il fuoco, i buoni che, qualsiasi cosa facciano, riusciranno a rimanere tali; peccato che la natura animale si faccia sempre più avanti e forte, predominando su quella razionale e “umana”, pur di preservare ciò che si ama e rappresenta, a sua volta, l’unico scopo nella propria breve, sudata e misera esistenza. Ciò che stupisce è che alla fine, solo alla fine del film, si riesce a capire che la vera guida tra i due non era l’adulto, ma il ragazzino debole, impaurito, e troppo emotivo; ci si stupisce di non esserci arrivati prima, eppure la sceneggiatura lascia così tante tracce durante il film: “siamo sempre noi i buoni, vero?”; “sono io quello che deve preoccuparsi, tra noi due”, “invece no, sono io!”; “come faccio ad essere sicuro che non sei un cattivo?”, “devi seguire il tuo istinto”, “tu porti il fuoco?”
Se in un primo momento siamo la scialuppa di salvataggio dei bambini, poi diverranno loro la nostra.

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